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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2012 alle ore 08:09.

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Per tentare di smuovere le acque il legislatore ha provato a penalizzare la contumacia con sanzioni di natura pecuniaria. Senza grandi risultati però, anche se il numero delle liti interessate è andato via via aumentando proprio per l'allargamento a nuove materie. E a crescere è stato anche l'interesse di chi intendeva proporsi come mediatore, tanto che l'elenco tenuto dal ministero conta ormai 948 enti che si propongono come mediatori, molti costituiti anche da avvocati. Adesso il verdetto della Consulta produrrà presumibilmente l'azzeramento di molti di questi organismi. Sarà invece salutato con soddisfazione soprattutto da quella parte dell'avvocatura, pressoché tutte le organizzazioni di categoria, che della cancellazione della mediazione obbligatoria aveva fatto un bandiera e che adesso, alla vigilia del congresso nazionale di Bari, può sicuramente mettere in carniere un successo importante. Avvocatura che più volte, peraltro, aveva messo nel mirino gli organismi di conciliazione sospettandoli di scarsa trasparenza e soprattutto di assoluta impreparazione. E poco di visibile il ministero aveva sinora fatto sul fronte dei controlli.
Resta, è vero, e il ministro Paola Severino l'ha sottolineato ieri, la conciliazione non obbligatoria. Ma su questo versante sarà difficile ottenere risultati significativi in termini di deflazione delle controversie civili.
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La storia
LA LEGGE
La delega e l'attuazione
Con l'articolo 60 della legge 69/2009 il Governo è stato delegato ad adottare uno o più decreti legislativi in materia di mediazione e di conciliazione in ambito civile e commerciale. Il decreto legislativo (n. 28) previsto dalla legge delega è arrivato il 4 marzo 2010. Il Dlgs si poneva tra gli obiettivi quello di allegerire il sistema giudiziario italiano rispetto al carico degli arretrati
LA FASE DUE
La materie
Dal 20 marzo 2011 è entrata in vigore la seconda parte della riforma. Per le materie come diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno da responsabilità medica e da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari la conciliazione è diventata la condizione di procedibilità
IL TAR
Il ricorso e l'ordinanza
Il 22 novembre 2010 l'Organismo unitario dell'avvocatura ha presentato il ricorso al Tar contro la conciliazione vincolante per alcune controversie civili. Il 12 aprile 2011 il Tar Lazio ha rinviato alla Corte costituzionale, alcune delle questioni di legittimità sollevate dall'Oua sul Dlgs che disciplina il tentativo obbligatorio di mediazione

LA FASE TRE
Condominio e circolazione
Grazie al rinvio inserito nel decreto milleproroghe (legge 10/2011), l'ultimo tassello della mediazione è slittato al 20 marzo 2012. A partire da questa data la conciliazione è diventata obbligatoria anche per in materia condominiale e per il risarcimento dei danni da circolazione dei veicoli e dei natanti. Queste materie rappresentano, da sole, l'80% del mercato potenziale per i mediatori
LA CONSULTA
La sentenza
La Corte costituzionale ha dichiarato ieri l'illegittimità costituzionale, per eccesso di delega legislativa, del Dlgs 4 marzo 2010, n.28 nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione. Ricorrere alla conciliazione anziché alla giustizia ordinaria per risolvere una controversia civile o commerciale, per
la Consulta, non può essere
un obbligo ma deve restare una facoltà

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