Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2012 alle ore 22:40.

My24

Un abbraccio tra natura e urbanistica, tra verde e grigio, dove nessuno di questi elementi prende il sopravvento sugli altri. È l'ambizioso progetto per costruire la città satellite di Chengdu, la capitale del Sichuan, abitata da oltre 14 milioni di persone. Un numero eccessivo secondo la Beijing Vantone Real Estate, che ha commissionato il lavoro allo studio Adrian Smith + Gordon Gill Architecture di Chicago: troppi abitanti nei grandi centri e troppo inquinamento stanno peggiorando la qualità della vita dei cinesi.
Il nuovo centro, che apparterrà al distretto Chengdu Tianfu e che è stato battezzato Great City, verrà costruito da zero già a partire da questo autunno e sarà pronto tra otto anni. Ecologico, sostenibile, pulito, è stato progettato per ospitare 80 mila persone, circa gli stessi abitanti di Varese o Grosseto. Sarà una città ordinata e compatta, che si svilupperà soprattutto in altezza: si potrà raggiungere qualsiasi punto a piedi in meno di un quarto d'ora, in modo da non doversi spostare in automobile ed evitare così buona parte dell'inquinamento atmosferico, uno dei maggiori problemi della Cina e della grandi città in particolare.

«Abbiamo creato questo progetto pensando a una città verticale molto popolata, che però riconosca e anzi accolga il territorio circostante» ha spiegato Gordon Gill, che ha curato i lavori insieme al suo socio Adrian Smith. «Sarà una città dove gli abitanti vivranno in armonia con la natura. Vogliamo dimostrare che le città ad alta densità di popolazione non devono per forza essere inquinate e isolate dalla natura».

Proprio per avere un impatto positivo sull'ambiente, la nuova città utilizzerà il 48% in meno di energia e il 58% in meno di acqua di un normale centro con la stessa popolazione. Un impianto di cogenerazione fornirà sia energia elettrica che acqua calda. Inoltre produrrà l'89% in meno di rifiuti solidi e il 60% in meno di anidride carbonica. «Risolverà la questione dello sviluppo sostenibile delle aree urbane ad alta densità» promette addirittura Adrian Smith.

I due architetti ritengono che per migliorare il rapporto con la natura non sia sufficiente l'impiego di pannelli solari o materiali ecosostenibili, bisogna agire anche sul paesaggio stesso: l'area urbana occuperà il 40% degli 800 acri totali, il resto sarà destinato all'agricoltura e al verde. Inoltre, nel centro urbano solo il 25% dello spazio è destinato a infrastrutture e strade e comunque non più della metà saranno percorribili in macchina: il 60% sarà occupato da case e costruzioni e il restante 15% da parchi. Ovviamente dalla nuova città satellite sarà anche facile raggiungere la megalopoli di Chengdu. Sulla carta sembra un paradiso, nel 2020 scopriremo se lo sarà anche nella realtà.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi