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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2012 alle ore 06:39.

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ROMA
Sarà fiducia, per la terza volta. Il ddl anticorruzione approda in aula alla Camera e, dopo una difesa accorata del ministro della Giustizia Paola Severino («Non è la panacea, ma è un testo equilibrato»), vola verso l'approvazione finale prevista per domani. Ieri il governo ha chiesto la fiducia, che sarà votata oggi sull'articolo 1, cioè sull'intero testo licenziato dal Senato. Fiducia scontata anche se la maggioranza è compatta nel blindare il testo (Alfano: «Voteremo convintamente la fiducia»), tant'è che gli emendamenti erano solo una trentina. Finale già scritto, insomma, anche se all'esterno piovono pietre. Dopo il Csm, pure l'Anm ha segnalato «serie criticità» del ddl, prima fra tutte la nuova concussione per induzione, destinata a provocare una «parziale amnistia» per le ricadute sui processi in corso. Ma la mediazione politica sembra intoccabile. Per bilanciare le fragilità della parte penale del ddl (ben più robusta quella sulla prevenzione), si rimanda ai futuri interventi annunciati dal governo su prescrizione e voto di scambio, anche se pochi credono che diventeranno legge entro la legislatura. Così come pochi scommettono che taglierà il traguardo il ddl sul falso in bilancio, finalmente sbloccato dalla Conferenza dei capigruppo della Camera e ricalendarizzato in aula (su insistenza dell'Idv) per l'ultima settimana di novembre. Insieme, però, ai ddl su intercettazioni e cittadinanza.
Intanto il governo incassa la fiducia dell'Ocse, che ci incoraggia ad andare avanti. «Il ddl va nella direzione giusta perché è basato su accordi tra decisori pubblici» dice Rolf Alter, direttore della divisione Governance pubblica e sviluppo territoriale dell'Ocse. «Siamo di fronte a una responsabilità collettiva di ampliare il ddl» aggiunge, chiedendo di non deludere le aspettative della comunità internazionale, che «sosterrà» gli sforzi per «implementare la nuova legge anticorruzione».
Ben più preoccupati i magistrati. Dopo il Csm, ecco le critiche dell'Anm sulla nuova concussione, per la «pena significativamente inferiore all'attuale» e per «l'incriminazione generalizzata del soggetto indotto». Senza norma transitoria per attutire l'impatto sui processi in corso, ci saranno «prevedibilmente effetti dirompenti, per la contrazione improvvisa dei tempi di prescrizione e la possibile ricaduta sul materiale probatorio già legittimamente acquisito, con sostanziali effetti di parziale amnistia». In assenza di modifiche, anche su altri punti (falso in bilancio, autoriciclaggio, prescrizione), l'Anm chiede «in tempi rapidi» di «monitorare» l'impatto delle nuove norme sulla situazione giudiziaria, come vuole l'Europa, e di «predisporre interventi a sostegno degli uffici giudiziari per consentire la tempestiva trattazione dei processi in corso».
Alla Camera, Federico Palomba dell'Idv aveva sollecitato un monitoraggio fin da maggio scorso. «Così com'è - ha detto ieri - questa legge avrebbero potuto scriverla i concussori: rottamazione dei processi in corso e preclusione ad iniziarne altri. Perciò governo, Pdl, Pd e Udc la vogliono appassionatamente e in fretta». La chiusura a modifiche è stata totale, persino rispetto all'aumento di soli 2 anni della pena dell'«induzione» (scesa da 12 a 8, con un taglio di 5 anni della prescrizione). Eppure il Pd dice di essere favorevole. E il Pdl? «Nessuno ci ha mai chiesto niente sulla concussione - dice Enrico Costa -. Noi abbiamo sempre detto di non avere preclusioni sulle pene massime, ma solo sulle minime». Mistero. Fatto sta che con la nuova induzione si riduce sia la pena massima che la minima, scesa da 4 a 3 anni. Con conseguente ricalcolo (al ribasso) delle pene già inflitte in primo e secondo grado.
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I punti critici
FALSO IN BILANCIO
L'assenza del falso in bilancio è una delle principali lacune contestate al ddl corruzione che si avvia all'approvazione definitiva alla Camera. Ieri il ddl sul falso in bilancio è stato sbloccato dalla Conferenza dei capigruppo della Camera e ricalendarizzato in aula per l'ultima settimana di novembre, insieme ai ddl su intercettazioni e cittadinanza. Difficile però che possa tagliare il traguardo prima della fine della legislatura
PRESCRIZIONE
Per bilanciare le fragilità della parte penale del ddl (considerata debole rispetto a quella sulla prevenzione), si parla di futuri interventi, a partire dalla prescrizione (che risulta ridotta per l'abbattimento della pena): il Governo ha fatto filtrare l'intenzione di intervenire sulla materia per sospendere i termini dei processi sui quali la nuova norma sulla concussione finirà per incidere

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