Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2012 alle ore 07:44.
Dopo Pier Ferdinando Casini, ieri è stato Pierluigi Bersani ad andare al Colle per un colloquio su quei punti su cui Giorgio Napolitano ha sollecitato i partiti a una «assunzione di responsabilità». Si è quindi parlato di riforma elettorale e di legge di stabilità su cui pure il Pd si era messo di traverso.
Ma il tema che più sta a cuore al Quirinale è quello di una nuova legge elettorale, tema su cui si è molto esposto fin qui e non esclude di farlo ancora, magari con modalità più decise della moral suasion. Per questa ragione avrebbe avuto anche un colloquio telefonico con Angelino Alfano per spingere le forze politiche a trovare un accordo e superare l'impasse.
Un incontro con Berlusconi e Alfano per ora non è nell'agenda del Colle e questo non vuol dire che la porta sia sbarrata, chiariscono i collaboratori del capo dello Stato, ma piuttosto «che si aspetta un chiarimento dentro al Pdl rispetto ai temi espressamente richiamati dal presidente». Insomma, nessun veto ma ragioni di opportunità vista la fluidità in casa Pdl. E questo si riflette sul dossier "legge elettorale" dove c'è uno stallo speculare nel Pd e Pdl nonostante vi sia anche una sentenza della Consulta che potrebbe diventare un argomento per "stringere" i partiti soprattutto dopo il voto in Sicilia.