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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2012 alle ore 15:13.

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A gennaio si saprà chi ha ragione tra Vincenzo Cirrincione, il geometra licenziato dal comune di Carnago per esubero, primo caso in Italia, e la stessa amministrazione. Il dipendente ha chiesto il reintegro e 265mila euro di danni al Comune, amministrato dal sindaco Pd Maurizio Andreoli Andreoni, che difende la propria scelta. «Dal 2001 - racconta Cirrincione -lavoro all'ufficio tecnico del comune di Carnago. Sono stato pregato per trasferirmi e abbandonare il municipio di Legnano dove lavoravo prima, e ho usufruito della mobilità. Il sindaco precedente mi chiese se volevo dirigere l'ufficio tecnico per sostituire il collega che è rientrato in questi giorni da un'aspettativa, per essere stato assessore in un altro comune». I problemi per Cirrincione sarebbero iniziati proprio con il rientro del collega. La richiesta di danni, avanzata all'amministrazione comunale, sarebbe motivata infatti dalla mobbizzazione subita dall'impiegato.

«Negli ultimi mesi - dice - sono stato trattato malissimo dall'amministrazione. Sembrava non fossi più capace di svolgere il mio lavoro. Ma ora mi chiedo se sia possibile che una persona non sia più capace di svolgere le proprie mansioni da un giorno all'altro». Da un lato continua lo stato di agitazione promosso dai sindacati, che chiedono il reintegro del dipendente, dall'altro invece inizia la battaglia legale dello stesso impiegato che chiede il reintegro nella propria posizione e anche i danni. Almeno per la seconda causa si dovrebbe avere una risposta nel giro di pochi mesi.

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