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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2012 alle ore 08:39.

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ROMA
Un groviglio giudiziario e diplomatico. La mole delle inchieste su Finmeccanica complica ogni giorno che passa il labirinto imbarazzante in cui sono coinvolti i governi dell'Italia e dell'India. Senza una via d'uscita, per ora. Martedì scorso il nuovo ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, ha ricevuto l'ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Giacomo Sanfelice: oggetto dell'incontro, la questione della fornitura al ministero della difesa di Nuova Delhi di 12 elicotteri Aw 101, siglato nel febbraio del 2010. Con l'ipotesi giudiziaria di una tangente da 51 milioni di euro pagata da AgustaWestland, che ha sempre smentito l'accusa.
Le autorità indiane hanno dato all'ambasciatore Sanfelice un promemoria con la richiesta di condividere le informazioni sulla vicenda. «Il governo indiano - sostiene il portavoce Syed Akbaruddin - considera la questione molto seriamente». Il recente rimpasto nel governo indiano - 22 tra ministri e sottosegretari sono stati cambiati dal premier Manmohan Singh - è scaturito anche da molteplici casi di corruzione. L'irritazione dell'India nei confronti dell'Italia è evidente. E certo non aiuta, anzi rischia di affossare, la speranza di rivedere liberi i sottufficiali della Marina militare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati di omicidio volontario e liberi su cauzione nello stato indiano del Kerala.
Anche il ministro della Difesa indiano si è esposto a reclamare chiarezza sull'affare degli elicotteri. Il giornale "The indian express" ieri ha pubblicato la testimonianza di un presunto socio dell'intermediario Guido Haschke, secondo cui i requisiti tecnici della gara per la fornitura degli elicotteri sarebbero stati modificati per favorire AgustaWestland, tanto che la modifica sarebbe intervenuta quando Haschke trovò l'accordo con Finmeccanica. Il giornale non cita chiaramente il socio di Haschke ma poi riporta la testimonianza ai pm di Napoli del consulente Carmelo Messina, definito nelle carte dell'inchiesta personaggio «in affari» con Haschke. «Zappa (all'epoca direttore generale Finmeccanica) mi disse che...Orsi aveva appreso che in realtà, sulla base delle richieste del ministero della Difesa indiano, le caratteristiche tecniche degli elicotteri» messi a gara «non erano compatibili con le caratteristiche dell'AgustaWestland, non vi era alcuno spazio per questa società. Riferii la cosa ad Haschke il quale passato un po' di tempo mi contattò nuovamente e mi disse che gli indiani, o meglio il ministero della Difesa, si era convinto, grazie ai suoi "buoni uffici", a rivedere le caratteristiche degli elicotteri di cui vi sarebbe stata la fornitura in modo tale che anche gli elicotteri di Stato potessero partecipare alla gara». Agusta in una nota «esclude nella maniera più assoluta di aver tentato di influenzare in qualunque maniera il processo di selezione o di valutazione» o anche «di aver avuto relazioni diverse da quelle istituzionali con tutte le autorità governative indiane».
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