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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2012 alle ore 08:14.

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"Caro Beppe, hai visto che casino sta venendo fuori a seguito della mia intervista di questa mattina su Il Fatto Quotidiano? E, soprattutto, del tuo successivo post in cui hai affermato che mi vedresti bene a fare il Presidente della Repubblica?"

Così Antonio Di Pietro sul suo blog, a conclusione della giornata frenetica in cui prima ha dichiarato morto il suo partito Italia dei Valori, e poi si è visto candidare al Quirinale dal leader del Movimento 5 stelle come unico uomo onesto della politica italiana.
Per concludere che "resterà al comando della nave" Idv: ma, sottolinea Di Pietro, anche se Idv e Movimento 5 stelle "probabilmente, andranno ognuno con il proprio simbolo al prossimo appuntamento elettorale" le facce pulite dei 'grillini' sono la vera novità: "rispetto ai tanti politici di professione, che hanno rovinato l'Italia in tutti questi anni, è un bene per il Paese che sia scoppiata la reazione della società civile. Una reazione che anche tu, Beppe, anzi soprattutto Tu in questo periodo, hai saputo amalgamare e rappresentare".

"Il tuo paradosso ha certamente colto nel segno, se è vero, come è vero, che si è scatenato il mondo intero contro di noi" ha scritto Di Pietro a Grillo. "Tutto l'establishment istituzionale ce l'ha con te per la tua proposta che reputano oscena. E, buona parte dei dirigenti "nominati" del mio partito, questi sì graziati da Sant'Antonio, se la sta facendo sotto temendo che una rinnovata accoppiata fra me e te metterebbe fuori automaticamente i riciclati, che pure si sono infilati nell'Italia dei Valori".
-"Stiano tranquilli e sereni coloro che in Italia dei Valori ci sono venuti e ci stanno per amore e per passione di questo partito e di tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme in questi anni" prosegue Di Pietro. "Io non abbandonerò mai la nave IdV e rimarrò al suo comando fino alla fine, ovvero fino a quando non troveremo insieme una persona che lo farà con altrettanto amore e passione". Tuttavia "quanto prima, e sicuramente in occasione del Congresso, toglieremo anche il mio nome dal simbolo ma questo solo perché, una volta eliminate le mele marce e i tanti "mosconi verdi" che erano saliti sul nostro carro, saremo tutti in grado di camminare a testa alta senza più il pericolo di coltellate alle spalle".

"Quanto alla mia intervista di questa mattina su Il Fatto Quotidiano, i "soliti soloni", soprattutto quelli presenti all'interno dell'IdV, mi chiedono di smentirne il contenuto e di rettificare il mio pensiero" conclude Di Pietro. "E perché? Che cosa ho detto di male? Ho solo segnalato che l'azione di killeraggio politico in corso, su vari fronti, ai danni dell'IdV (da ultima quella realizzata da chi a Report ha dato informazioni false e documenti parziali e farlocchi, traendo così in inganno anche la sua conduttrice) sta scientemente delegittimando la nostra forza politica. Questo, allo specifico scopo di voler impedire al partito di raggiungere il quorum del 5% e così farlo restare fuori dal Parlamento nella prossima legislatura".
Infine, l'accenno alla nascita dell'"asse" con i grillini: "Nel corso dell'intervista, rilasciata a Il Fatto Quotidiano, ho poi aggiunto che - nel deprecato caso in cui l'IdV non dovesse riuscire a superare lo sbarramento del 5% (ma io e tutti noi dobbiamo batterci a morte per riuscirci) - mi auguravo, e mi auguro, che almeno in Parlamento ci possano andare tante persone perbene che ho visto nascere e crescere attorno al Movimento 5 Stelle. Sono ragazze e ragazzi puliti che, stufi pure loro, come noi, di stare ad aspettare che chi sta al Governo pensi un po' al bene comune, si stanno rimboccando le maniche per occuparsi direttamente loro della cosa pubblica".

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