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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2012 alle ore 10:27.
L'ultima modifica è del 05 novembre 2012 alle ore 10:27.

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Daniela Santanchè depone al processo Ruby (Fotogramma)Daniela Santanchè depone al processo Ruby (Fotogramma)

È ancora una volta sarabanda di flash al Palazzo di Giustizia di Milano per l'udienza del processo Ruby ad alta densità di starlette e volti noti. Belen Rodriguez, la showgirl argentina ed ex fidanzata di Fabrizio Corona, è arrivata da poco al Palazzo per testimoniare al processo sul caso Ruby a carico di Silvio Berlusconi. La soubrette, pantaloni color vinaccia, camicia chiara, blazer nero, scarpe da ginnastica, che non nasconde la sua gravidanza, è stata subito "bersagliata" dai cameraman e dai fotografi. Visibilmente innervosita, Belen si è allontanata dall'ingresso dell'aula dove tra poco dovrà deporre. Oltre a lei sono presenti anche l'esponente del Pdl Daniela Santanchè, il presidente di Medusa, Carlo Rossella, e Monica Frediani, procuratore della Repubblica dei minori di Milano.
«Non sono mai stata a Arcore. Ruby non l'ho mai vista», ha detto la showgirl.

Santanchè: questo processo è una farsa
«Le cose che si raccontano in questo processo sono una farsa, l'Italia ha ben altri problemi e questo processo mi fa male da cittadina italiana». Lo ha detto Daniela Santanchè ai giornalisti dopo aver testimoniato in aula al processo Ruby dove Silvio Berlusconi è imputato per corruzione e prostituzione minorile. Deponendo in aula davanti ai giudici e rispondendo alle domande della difesa, Daniela Santanchè ha detto di non aver mai visto giovani ragazze ad Arcore, aggiungendo di non aver mai incontrato nella residenza di Berlusconi la marocchina Ruby. Il «vero problema del Paese che c'é da vent'anni» é che c'é «una parte della magistratura che non é onesta e vuole cancellare parte della politica per prenderne il posto», ha aggiunto l'esponente del Pdl.

Rossella: mai visto atteggiamenti di natura sessuale
Nessun atteggiamento ambiguo o provocatore, nessuna "mise" eccessiva né tanto meno, con esposte nudità. Il presidente di Medusa, Carlo Rossella, racconta di una Arcore allegra ma, tutto sommato, non così trasgressiva. Ascoltato questa mattina dai magistrati milanesi nell'ambito del processo Ruby, convocato come testimone della difesa di Silvio Berlusconi, ha ricordato che le ragazze presenti cantavano e ballavano, ma non mostrando il seno o il fondoschiena. Rossella ha deposto cirscoscrivendo la propria presenza ad alcuni incontri tra il 2009 e il 2010 ad Arcore e, in particolare, a una cena del 2010. «Berlusconi cantava - ha raccontato Rossella - parlava della sua vita e le ragazze andavano a complimentarsi con lui. Non le ho mai viste in atteggiamenti di natura sessuale né nei confronti di Berlusconi né di Emilio Fede. C'era un clima di confidenza e allegria».

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