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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2012 alle ore 06:36.

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Il Governo non può più rimandare le decisioni su Finmeccanica e sul suo numero uno, Giuseppe Orsi. È opportuno che il premier Mario Monti faccia chiarezza con urgenza sul vertice del primo gruppo tecnologico italiano, con 70mila dipendenti e 17,5 miliardi di fatturato, il secondo nell'industria manifatturiera dopo la Fiat. Finmeccanica opera nell'industria della difesa e aerospazio, costruisce turbine elettriche e treni: i concorrenti sono solo aziende straniere dalle spalle robuste.

Nel 2011 Finmeccanica, secondo il bilancio presentato da Orsi, ha perso 2,34 miliardi di euro. In caso di ulteriore indebolimento del gruppo, l'Italia rischia di dire addio ad altri pezzi della sua industria.
Una serie di avvenimenti negli ultimi mesi hanno ridotto ai minimi la reputazione di Finmeccanica, creato incertezza sulle strategie del gruppo, che si è prefisso, con Orsi, di vendere attività per un miliardo di euro, tra queste il gioiellino Ansaldo Energia e la sofferente AnsaldoBreda.

Orsi è stato nominato amministratore delegato da Giulio Tremonti il 4 maggio 2011 e quindi anche presidente dall'attuale governo il primo dicembre 2011, quando si è dimesso Pier Francesco Guarguaglini (era indagato, ma in settembre i pm di Roma hanno chiesto l'archiviazione, mentre è stato chiesto il rinvio a giudizio della moglie di Guarguaglini, ex a.d. della Selex). Orsi è indagato da oltre sei mesi per l'accusa, che respinge seccamente, di aver pagato tangenti per 51 milioni di euro (di cui 10 milioni sarebbero finiti alla Lega Nord e in parte a Comunione e Liberazione) per vendere elicotteri all'India quando guidava AgustaWestland.

La magistratura ha messo sotto indagine anche la società Finmeccanica, non era mai accaduto. Da un paio di settimane l'ex direttore commerciale di Finmeccanica, Paolo Pozzessere, è in carcere per l'accusa di corruzione per presunte tangenti per 18 milioni che sarebbero state promesse al presidente di Panama per la vendita di elicotteri. È indagato anche l'ex ministro dello Sviluppo Claudio Scajola, per una presunta richiesta di tangenti per una commessa, mai assegnata, di 5 miliardi per vendere al Brasile navi della Fincantieri con armi, elicotteri e sistemi della Finmeccanica.

Orsi ha sempre respinto con fermezza le accuse, ma la sua posizione è indebolita. Il 15 ottobre Orsi ha scritto una lettera al premier Monti chiedendo un incontro per un chiarimento. L'incontro fino a ieri non c'è stato, mentre i rapporti tra Orsi e il governo, eccetto il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, sono inesistenti.

Adesso la pubblicazione, sul "Fatto Qutodiano" di ieri, di ulteriori intercettazioni ambientali con la conversazione del 23 maggio di Orsi con l'amico Ettore Gotti Tedeschi solleva però anche altre questioni, di stile e di adeguatezza al ruolo. Orsi parla delle divergenze con il numero due del gruppo, il direttore generale Alessandro Pansa, dice che è molto amico dell'allora viceministro dell'Economia e attuale ministro Grilli e che nel cda di Finmeccanica del 16 maggio Pansa ha cercato di farsi dare delle deleghe. «È un po' pazzo?» chiede Gotti Tedeschi parlando di Pansa. «No, è assolutamente pazzo», risponde Orsi, secondo il "Fatto". Orsi ne ha anche per il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, che aveva incontrato gli operai lamentandosi della crisi Ansaldo: «Domani vado a trovare Bagnasco a Roma. Gli devo dar del coglione, perché mi ha fatto una villania (…) ha preso posizione, i gioielli che non si devono toccare, lui ha attaccato pesantemente me». E poi le presunte "consulenze inutili" date da Finmeccanica all'ex moglie americana di Grilli. Consulenze smentite dalla signora, da Grilli e poi dallo stesso Orsi. Ma a Gotti Tedeschi Orsi dice: «Ho visto dei contratti che Finmeccanica ha fatto, con la moglie di Grilli, per sistemare, tipo consulenze inutili o tra l'altro, a me l'ha detto Nagel», cioè l'a.d. di Mediobanca che viene tirato in ballo.

Adesso il governo deve chiarire in fretta se conferma la fiducia a Orsi o se in Finmeccanica occorre una svolta. Dopodomani c'è il cda sui conti dei primi nove mesi. Intanto circolano diverse candidature per la carica di nuovo a.d.: alcuni interni, oltre a Pansa, Fabrizio Giulianini o Giuseppe Zampini, gli uomini Telecom Marco Patuano o Andrea Mangoni.

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