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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2012 alle ore 10:16.

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Grant Park, 4 novembre 2008. McCormick Center, 6 novembre 2012. Due esaltanti notti elettorali vissute dalla First Family sempre a Chicago, la loro città, dove Barack e Michelle, giovani avvocati squattrinati si sono innamorati qualche annetto fa. Ma come tutte le cose, anche gli Obama sono cambiati. E molto. Oggi meno charme e fashion di allora. Ma lo stesso amore, e la stessa unità. E ancora rappresentano un modello di riferimento per tutte le famiglie americane e non solo.

Rivedendo rapidamente le due foto, quella di oggi e quella della memoria della festa del 2008, sono molti i dettagli che saltano agli occhi. Prima di tutto le figlie: Malia ha raggiunto quasi il padre. È ormai una ragazzina adolescente. E anche Sasha, la piccola di casa, non è più una bambina. Quando salgono sul palco del McCormick Center, attorno al padre appena rieletto presidente, si guardano attorno circospette. Non sono più le bimbe un pò incoscienti che sgambettavano allegre attorno al giovane papà. Oggi sembrano perfettamente consapevoli di cosa le aspetta per altri quattro anni alla Casa Bianca. Barack, ormai ampiamente brizzolato, ha quasi perso la voce. Chiudendo la sua ultima faticosissima campagna elettorale, ha avuto il viso solcato da una lacrima, forse causata dal freddo o dall'emozione. Anche lui, davanti alle migliaia di volontari in visibilio, non è più il giovane giurista spregiudicato e raggiante che nel 2008 fece impazzire il mondo, con le sue trascinanti parole d'ordine.

Aver guidato il Paese attraverso la peggiore crisi economica dopo la Grande Depressione sembra che lo abbia segnato anche nel fisico. Ad averlo 'salvatò è stata la moglie, forse l'unica in famiglia ad avere conservato il piglio di quando aveva vent'anni. Stavolta, ha ammorbidito i toni, ma è rimasta l'ancora di salvezza per il marito a tratti smarrito. È stata lei a dargli la forza in tutti questi anni di andare avanti. Non solo a parole: con le sue campagne a favore del cibo sano, delle vedove di guerra, ha aiutato il marito a recuperare il voto femminile, cruciale anche in questa elezione. E in questi mesi ha percorso in lungo e in largo tutta l'America per aiutare la causa. Per non parlare del trascinante discorso alla Convention di Charlotte, il più importante di tutta la kermesse, secondo solo a quello di Bill Clinton. E Obama, in serata non s'è dimenticato di lei: "Ti amo più di prima e non potrei essere più' orgoglioso di vedere l'America innamorarsi di te". Infine, un pensiero tenero anche alle figlie: "Vi voglio bene, ma per ora credo che un cane possa bastare".

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