Da Bo Xilai alla riforma della finanza, le 18 voci per capire dove stanno andando i nuovi padroni del mondo
La Ue resta esclusa dal dialogo tra i due giganti di Washington e Pechino. Nonostante le riforme annunciate e l'ingresso nella Wto, la Cina non è ancora vicina e i riflessi dell'atteso nuovo corso rischiano di farsi sentire in Europa solo come un'eco lontana - Foto
di Luca Vinciguerra7 novembre 2012
16. R come Riforme
Il conclave della leadership cinese, oltre a nominare gli uomini che governeranno la Cina fino al 2022, avrà anche un altro compito altrettanto importante: mettere a punto l'agenda delle riforme da realizzare nei prossimi anni.
La lista delle cose da fare è lunga e composita. Sul piano economico, la nuova classe dirigente cinese avrà di fronte due grandi sfide.
La prima: trasformare un sistema ancora fortemente export oriented in un sistema più incentrato sulla domanda interna, e in particolare sui consumi.
La seconda, che si annuncia fin d'ora come la più difficile e coraggiosa perché rischia di mandare la nuova leadership in rotta di collisione con uno dei più forti gruppi di potere del paese: rompere i grandi monopoli pubblici e semi-pubblici, usciti notevolmente rafforzati dal decennio di potere del tandem Hu-Wen, per liberare maggiori risorse a favore del settore privato.
Sul piano politico, la futura leadership cinese dovrà sicuramente mettere mano a riforme in grado di rispondere alle istanze crescenti all'interno della società cinese. Una società che, da più parti, chiede di potersi esprimere più liberamente, di partecipare alle scelte collettive, di essere più rappresentata da una classe politica sempre più lontana dai problemi della gente comune.
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