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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2012 alle ore 11:14.

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Proprio mentre gli Stati Uniti rieleggevano Barack Obama alla presidenza, il Comune di Roma ha dato il via libera al bilancio 2012-2014 dopo un tira e molla durato sette mesi. Alle 5:30 di mattina con 34 voti a favore, 20 contrari e un astenuto il consiglio comunale ha approvato il rendiconto, sfruttando i tempi supplementari concessi dal prefetto che sarebbero scaduti il prossimo 25 novembre. Una manovra complessiva da 10,2 miliardi di euro, di cui 5,2 destinati alla parte corrente e 5 agli investimenti. È stato così evitato il commissariamento anche grazie all'adeguamento del Ddl di stabilità che ha innalzando la percentuale del fondo di riserva (dallo 0,30% allo 0,45%) e ha consentito, così, la caduta di circa 50mila emendamenti, lasciandone in vita solo 4mila.

Nel complesso delle misure approvate, ci sono anche interventi anticrisi: 27 milioni di euro sono stati destinati al quoziente familiare e 15 milioni sono stati inseriti per l'occupazione giovanile. Tra le voci di investimento, quasi 745 miliondi euro andranno al trasporto pubblico locale, 380,7 al territorio e all'ambiente e 175 alla viabilità.

Le reazioni
Il sindaco, Gianni Alemanno, ha affidato a Twitter il suo commento: «Approvato il bilancio di Roma dopo 7 mesi di ostruzionismo della sinistra. Questa pattuglia di eroi ce l'ha fatta». Per il presidente della commissione bilancio Federico Guidi, invece, «quella raggiunta è una sintesi positiva che mette a tacere una volta per tutte l'ostruzionismo di certa opposizione che per calcolo politico si è impegnata a bloccare la città». Dall'opposizione, invece, il capogruppo del Pd Umberto Marroni «la battaglia delle opposizioni a difesa del sociale e del decentramento ha permesso di scongiurare il taglio di 3 milioni di euro precedentemente previsto sui municipi, stanziando più risorse sul sociale e sul buono casa, fondi che riteniamo però insufficienti».

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