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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2012 alle ore 19:55.
I posti letto ospedalieri in Italia diminuiranno di almeno 7.389 unità. In particolare, si legge in una nota del ministero, quelli per acuti diminuiranno di circa 14mila unità (14.043), e quelli per post - acuti (o lungo degenti) dovranno aumentare di oltre 6.600 unità(6.635). Il tutto a seguito della riorganizzazione dell'assistenza ospedaliera, conseguente al decreto sulla spending review (articolo 15, comma 13 della legge 135). I tagli sono delineati nello schema di regolamento sulla «Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera», inviato alla Conferenza Stato-Regioni dal ministro Balduzzi, di concerto con il collega dell'Economia Grilli.
La rilevazione al 1 gennaio 2012
Al 1 gennaio 2012 - spiega il ministero - in Italia erano presenti 231.707 posti letto (3,82 ogni mille abitanti) di cui 195.922 per acuti (3,23 ogni mille abitanti) e 35.785 per post-acuti (0,59). La legge 135/2012 indica come obiettivo una media complessiva di 3,7 posti letto per mille abitanti, di cui 0,7 deve essere dedicato a riabilitazione e lungo-degenti e i restanti tre per gli acuti. Le Regioni che a oggi presentano un numero di posti letto superiore a quello previsto dai nuovi standard dovranno provvedere alla riorganizzazione. Laddove, invece, il numero dei posti letto attuali fosse inferiore, le Regioni avranno la facoltà di aumentarli fino alla soglia indicata dal Regolamento. I posti letto devono quindi arrivare in totale a 224.318. Di questi 181.879 dovranno essere per acuti (-14.043) e fino a 42.438 per post-acuti (+6.635).
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