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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2012 alle ore 19:34.

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Governo al contrattacco dopo le minacce di spegnere i termosifoni nelle scuole o allungare le vacanze scolastiche per risparmiare, ventilata nei giorni scorsi dalla Province impegnate a combattere l'accorpamento degli enti di II livello voluto da Monti: il «riordino delle istituzioni sul territorio» e la «riorganizzazione degli uffici amministrativi» hanno l'obiettivo di «migliorare l'efficienza della macchina amministrativa e contenerne i costi». «Demonizzare questa linea», come stanno facendo nelle ultime ore molti leader locali delle Autonomie, sottolinea un comunicato di Palazzo Chigi seguito all'ultimo Consiglio dei ministri, «non serve a nessuno».

In pratica, il Governo chiede alle associazioni dei Comuni e delle Province meno uscite a effetto, più attenzione ai cittadini. La riforma, ricorda la nota, punta a ridurre il numero degli enti e a «snellire gli apparati che le governano eliminando le giunte e precisandone i compiti», e non a ridurre i servizi erogati, che dovrebbero invece guadagnare di efficienza dal taglio di oltre 600 assessorati proprio grazie alla "cura dimagrante" delle Province, che dovranno passare dalle attuali 86 a 41 (oltre a 10 Città metropolitane).

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