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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2012 alle ore 16:21.

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Mike D'Antoni (Ap)Mike D'Antoni (Ap)

I tifosi volevano il Maestro Zen. Si dovranno "accontentare" di super Mike. La panchina dei Log Angeles Lakers, sogno di ogni allenatore di basket ma traguardo di pochi eletti. Su quella sorta di trono del canestro siederà tra pochi giorni un "italiano", Mike D'Antoni, 61 anni, ex giocatore-bandiera della Milano che vinceva tutto e dal 1990 allenatore con alterni successi prima in Italia e poi in Nba. Ora il baffo più famoso del parquet tricolore può puntare al titolo professionistico alla guida di una delle squadre piu titolate d'America, che schiera fuoriclasse quali Kobe Bryant, Pau Gasol, Dwight Howard e Steve Nash.

La grande occasione dopo il quasi fallimento con i New York Knicks gli è arrivata grazie all'esonero di Mike Brown, allontanato venerdì scorso dopo appena cinque partite della regular season ma in cui i Laker hanno accumulato ben quattro sconfitte. L'attesa dei giocatori e dei tifosi era per un ritorno di Phil Jackson, il "Maestro Zen" undici volte campione Nba (6 con i Bulls e 5 con i Lakers, l'ultima nel 2010) ma, da quanto si sa, questioni economiche e valutazioni tecniche hanno portato i dirigenti gialloviola a virare su D'Antoni, gradito peraltro a due pezzi da novanta come Bryant e Nash, già suo giocatore nei Suns.

L'americano naturalizzato italiano, 61 anni, vanta il titolo di allenatore dell'anno 2005 in Nba ed è stato anche il vice di Mike Krzyzewski nella nazionale americana. Ora potrà sfruttare la lunga esperienza tra i professionisti, cominciata nel 1999 a Denver e poi - dopo una breve ritorno nella Penisola - proseguita a Phoenix per sei stagioni e per quattro a New York.

In Italia, D'Antoni giunse nel 1977 dopo aver giocato tre anni tra i professionisti con San Antonio. Sbarcato a Milano, vi rimase per 13 stagioni, dapprima come straniero e poi come italiano, diventando la bandiera dell'Olimpia che in quegli anni vinse, tra l'altro, cinque scudetti, due coppe campioni e una coppa intercontinentale. Nel 1989 vestì la maglia azzurra agli Europei di Zagabria (Italia quarta). Dal campo, passò direttamente alla panchina di Milano: quattro stagioni, una finale-scudetto persa, una Coppa Korac. Quindi il trasferimento a Treviso, prima per tre stagioni con lo scudetto conquistato nel 1997 insieme ad altri trofei, e poi per un'altra nel 2000/01 con un secondo titolo.

In Nba, tra Denver, Phoenix e New York il suo score è ancora a zero, ora alla guida dei Lakers può finalmente puntare in alto. Il contratto quadriennale che ha firmato - da 12 milioni di dollari - gli dà respiro ma a "Elléi" sono abituati a vincere spesso e lui dovrà adeguarsi.

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