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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2012 alle ore 10:51.

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«Il rapporto tra Balotelli e Mancini è come quello tra un marito e una moglie. Litigano ma si vogliono bene e si rispettano tanto. Poi ognuno ha le sue idee, ma Mario resterà a lungo al Manchester City». Così Mino Raiola, il supermanager del Mario tricolore e di tanti altri numeri uno (vedi Ibrahimovic), sulla sorte di uno dei suoi assistiti più illustri.

Parole in libertà che vengono consegnate all'Indipendent per spegnere sul nascere l'ennesima voce che ha trovato spazio sui principali giornali inglesi all'indomani dell'esclusione dell'attaccante bresciano dalla gara di Premier League contro il Tottenham Hotspur (per la cronaca, 2 a 1 per il City).

Balotelli in punizione per motivi disciplinari, altro che scelta tattica. Non è stato convocato nemmeno per prendere posto in panchina. Per la serie, questa volta l'hai fatta davvero grossa, fila in tribuna a riflettere sulle ragioni che stanno spingendo la società dello sceicco Mansour a liberarsi di te non appena si presenterà l'occasione giusta.

Secondo i tabloid britannici, Supermario ci è cascato di nuovo. Avrebbe preso parte a una festa organizzata al Panacea Restaurant and Bar, locale chic che si trova nel centro di Manchester, in John Dalton Street. Poco male, si dirà, nemmeno nel Regno Unito hanno l'ardire di vietare le uscite notturne ai calciatori di professione. Vero, ma l'azzardo si sarebbe trasformato in disastro perché alcuni testimoni lo avrebbero visto entrare al Panacea intorno all'una di notte del sabato. Vale a dire, 12 ore prima dell'inizio della partita contro il Tottenham.

E Balotelli non è certo un personaggio che passa inosservato. La notizia sarebbe infatti arrivata a stretto giro di posta a Roberto Mancini, che prima ha deciso di farlo accomodare in tribuna e poi avrebbe - e qui il condizionale è quanto meno necessario – spiegato ai dirigenti del club che sì, le pratiche per spedire Mario il rompiscatole altrove possono, meglio, devono essere preparate al più presto. Fine della storia. Marito e moglie si vorranno pure bene ma l'aria in casa si è fatta irrespirabile, meglio il divorzio. Da consumarsi, se possibile, già nel mercato di gennaio.

Raiola permettendo, il Manchester City potrebbe cedere Balotelli per raccogliere una parte del denaro necessario per convincere l'Atletico Madrid a vendere Falcao, probabilmente il miglior attaccante attualmente in circolazione. Già, ma Supermario dove finirebbe? La risposta più ovvia dice Milano, sponda rossonera, naturalmente. Il feeling tra Galliani e il giocatore della Nazionale (che staserà partirà tra i titolari nell'amichevole contro la Francia) è forte e intenso da tempo. E con un Pato tutt'altro che strepitoso, tutto sembra possibile. Anche perché il Milan ha bisogno di uscire dalla crisi il prima possibile. E se il Papero non offre garanzie, meglio affidarsi a Balotelli, di cui tutto si può dire tranne che non sappia come mettere dentro il pallone. Tuttavia, inutile sperare che una simile trattativa possa trovare conferme dagli interessati. Se mai si farà, lo si saprà a cose fatte. Galliani docet.

E mentre la Milano in rossonero sfoglia la margherita in attesa di ispirazione, l'altra Milano, quella pimpante ed entusiasta in neroazzurro, starebbe valutando l'ipotesi di mettere in vendita uno dei suoi gioielli più cari, Wesley Sneijder, l'olandese volante che tanto piaceva a Mourinho e che Stramaccioni pare non gradisca più di tanto. La ragione è presto detta. L'Inter sta girando a mille con un assetto collaudato che prevede la presenza in campo di un terzetto di fenomeni (Cassano, Milito, Palacio) che sanno come far girare la testa alle difese più organizzate. E il ritorno di Sneijder, al palo da settimane per via di un infortunio rimediato in campionato contro il Chievo, potrebbe creare qualche problema di spogliatoio. Chi è abituato ai riflettori del palcoscenico, solitamente tollera male le seggiole della panchina. In più, vale la pena di ricordare che il trequartista orange è il giocatore più pagato della rosa del Biscione (6 milioni netti a stagione). Da qui, l'idea della dirigenza interista di ascoltare le offerte che arrivano dall'estero per una cessione nella prossima finestra di mercato.

I primi a farsi avanti sarebbero stati i russi dell'Anzhi di Samuel Eto'o, vecchia gloria neroazzurra, che avrebbero messo sul piatto una montagna di denaro (le cifre non sono ancora trapelate) per portare nella Repubblica del Dagestan un altro fenomeno da copertina. Ma l'asta è appena iniziata. E Sneijder non avrebbe opposto obiezioni alla partenza. Non resta che aspettare. Nel frattempo, l'Inter pensa al domani. Il primo obiettivo della prossima stagione sarebbe il brasiliano dello Shakthar Donetsk, Willian Borges da Silva, più comunemente conosciuto con il nome di Willian, un centrocampista che ha tutti i numeri per non far rimpiangere Sneijder.

C'è un solo problema. Lo Shakthar non avrebbe intenzione di disfarsi di lui se non dietro un compenso monstre, che potrebbe essere pari alla clausola rescissoria da 35 milioni di euro che attualmente vincola i movimenti del giocatore. Stramaccioni spera in un intervento del presidente Moratti, i tifosi pure. Arrivasse la qualificazione in Champions League, beh, da qualche parte bisognerebbe pur iniziare per rinforzare la squadra e fare felice il proprio tecnico, no?

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