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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2012 alle ore 20:23.

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Non esiste senza Equitalia una riscossione più umana. Lo ha sottolineato, a margine di un convegno presso l'università Bocconi organizzato dall'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano, Attilio Befera. Il direttore dell'agenzia delle Entrate ha così commentato la decisione presa da alcuni Comuni di non affidarsi più a Equitalia per al riscossione dei tributi locali, ma di puntare su società esterne. La guerra contro la società di riscossione, ha aggiunto Befera, «è diminuita». «L'atteggiamento degli italiani nei confronti delle tasse è positivo».

Due italiani su tre favorevoli a più controlli per combattere l'evasione
In occasione del convegno è stato presentato un sondaggio condotto da Ispo realizzato su un campione di 800 persone: è emerso che due italiani su tre si dichiarano disponibili a maggiori controlli per combattere l'evasione fiscale, specie sui conti correnti e le spese e l'87% degli italiani ha un atteggiamento di condanna sociale verso gli evasori. LSecondo Befera «c'è una accettazione al contrasto all'evasione da parte dei cittadini che ci aspettavamo succedesse e l'atteggiamento degli italiani nei confronti delle tasse è positivo».

Befera: la legge è una sola
«Per evitare che si dicano cose inesatte - ha affermato Befera - ricordo che i Comuni devono fare la riscossione esattamente come la fa Equitalia perchè la legge che riguarda la riscossione dei tributi pubblici è una sola e vale per chiunque vada a riscuotere». Il decreto legge 175/2012 sugli enti locali, che ha ottenuto il via libera della Camera e ora è passato al Senato, prevede la proroga di altri sei mesi dell'attività di Equitalia - attività che sarebbe dovuta cessare il 31 dicembre - in attesa del riordino della disciplina della riscossione delle entrate.

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