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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2012 alle ore 07:01.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2012 alle ore 07:15.

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Israele ha mandato «un chiaro messaggio» ad Hamas con l'uccisione del capo delle sue milizie ed é pronta ad «allargare» le operazioni a Gaza se sarà necessario. È quanto ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, commentando i raid condotti da Israele sulla Striscia di Gaza. «Oggi - ha detto - abbiamo mandato un chiaro segnale ad Hamas e alle altre organizzazioni terroristiche e, se sarà necessario, siamo pronti ad allargare queste operazioni».

Isarele: è solo l'inizio
Gli obiettivi della operazione «Colonna di nuvolà» avviata da Israele sono ben delineati: dal rafforzamento del deterrente israeliano; alla distruzione dei depositi di razzi palestinesi a Gaza. Ma anche la necessità di infliggere colpi a Hamas e «alle altre organizzazioni terroristiche», Infine, la difesa delle retrovie di Israele.

Hamas: possibili attacchi suicidi
«Le possibilità della resistenza» sono tutte aperte, per vendicare l'uccisione in un raid israeliano a Gaza di Ahmed al-Jabari, comandante della Brigata al-Qassam, braccio militare di Hamas. Lo ha detto Ismail al-Ashqar, dirigente di Hamas. Citato dal sito israeliano Ynet, al-Ashraq ha parlato esplicitamente di possibili attacchi suicidi e attacchi di alto profilo nelle citta' israeliane. «La resistenza - ha detto - può provocare a Israele grande disgrazia».

Operazione "pilastro di difesa"
Intanto, la sirena dell'allarme anti missile è scatata a Beersheba, nel sud d'Israele dopo l'avvio dell'operazione "pilastro di difesa" nella Striscia di Gaza. Due misili sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome, (Cupola d'acciaio), lo ha riferisce la rete televisiva israeliana Channel 10.

Il colloquio Peres-Obama
Dopo il precipitare della situazione, il presidente israeliano Shimon Peres ha discusso con Barack Obama la situazione nel sud di Israele. «Un'ora e mezza fa il comandate dell"ala militare di Hamas - ha detto Peres citato dai media - è stato ucciso. Era un radicale estremista responsabile di molte azioni terroristiche. Israele non ha interesse di ravvivare le fiamme, ma negli ultimi cinque giorni siamo stati colpiti dai razzi. Più di così non si poteva tollerare».

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