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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2012 alle ore 20:54.

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«Aspetto a giudicare» su come l'intera gestione della vicenda dello scandalo Petraeus è emersa, ha detto oggi il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, rispondendo ad una domanda se non crede che doveva essere informato prima. «Non ci sono ancora tutte le informazioni necessarie per giudicare», ha detto, aggiungendo di avere fiducia nell'Fbi.

«Non ci sono prove finora, da quello che ho potuto vedere, che informazioni classificate siano state rivelate, tali da avere un impatto negatico sulla nostra sicurezza nazionale», ha affermato Obama, sottolineando che David Petraeus ha fatto un gran lavoro e che grazie al suo lavoro il mondo è più sicuro, ma come lo stesso ex direttore della Cia ha riconosciuto, «non ha risposto agli standard che lui stesso ha ritenuto necessari in quanto direttore della Cia».

Petraeus è atteso domani in Senato per testimoniare sull'attacco al consolato americano di Bengasi dell'11 settembre scosrso. Lo ha detto il senatore repubblicano, John McCain. L'audizione, a porte chiuse, è fissata presso la Commissione Intelligence del Senato. Intanto l'Fbi ha trovato in casa di Paula Broadwell, biografa e amante del generale David Petraeus, documenti militari top secret e sta indagando su come la donna possa esserne entrata in possesso.

I documenti fanno parte del materiale sequestrato lunedì notte dagli agenti federali in North Carolina, riporta oggi il Washington Post.

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