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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2012 alle ore 18:17.
(Olycom)
Colpo di scena per la “tassa Nutella”, boccone difficile da mandar giù per i francesi, primi consumatori al mondo della famosa crema gianduia italiana. Il Senato francese ha prima approvato e poi annullato un emendamento che quadruplicava – da 100 a 400 euro alla tonnellata – l’imposta sull’olio di palma destinato all’alimentazione umana, ingrediente importante della Nutella. Ma se la modifica sarà ripresentata, il feuilleton potrebbe continuare.
L’assemblea del Senato francese aveva approvato ieri sera, in prima lettura, con 212 voti a favore e 133 contro, il cosiddetto “emendamento Nutella” al progetto di legge di finanziamento della Sécurité Sociale per il 2013. Oggi il Senato ha respinto il bilancio della Sécurité Sociale, annullando di fatto tutti gli emendamenti, compresa la controversa tassa sull’olio di palma.
Le Figaro fa notare che il ministro della Salute, Marisol Touraine, non aveva sostenuto l’emendamento affermando che il governo non è favorevole alla moltiplicazione di imponibili ristretti.
Tassa o non tassa, la Ferrero ha fatto sapere che non cambierà la ricetta della Nutella.
L’emendamento aveva suscitato le proteste della Ferrero e dei maggiori Paesi produttori di olio di palma, Malaysia e Costa d’Avorio. La supertassa, proposta dal senatore socialista Yves Daudigny per ragioni di salute pubblica e di tutela ambientale, potrebbe tuttavia rispuntare nel corso dell’iter parlamentare. Se fosse varata, rischierebbe di fare aumentare il prezzo della Nutella. Sul web corrono i mugugni. Così “si tassano le classi popolari”, si legge in un blog di Le Monde.
La polemica infiamma da giorni la stampa d’Oltralpe, che ha dato grande rilievo all’approvazione dell’emendamento in Senato. Le numerose reazioni suscitate dall’annuncio della “tassa Nutella” dimostrano che questa crema spalmabile a base di cacao e nocciole “non è un prodotto come gli altri”, osserva Le Monde.
In un’intervista al quotidiano, uno storico dei marchi, Jean Watin-Augouard sottolinea che “Nutella è entrata nella categoria dei marchi mitici”. I francesi l’adorano. A riprova che è un marchio “cult”, cita una cifra: l’80% delle persone non comprano un prodotto sostitutivo se non trovano la Nutella. “E’ allucinante!”. Merito del gusto “inimitabile” e anche della “forza pubblicitaria”, con una forte identità. Tanto che ci sono perfino i “Nutella-maniaci”.
In Francia nessun’altra marca è riuscita a spodestare la Nutella, che copre l’85% del mercato in volume, l’89% in valore. Le Monde ricorda i fatti salienti di questa “success story”.
I francesi rappresentano il 26% del consumo mondiale di Nutella. Ogni anno si consumano 75mila tonnellate di Nutella in Francia. Seguono la Germania con 70mila tonnellate, poi l’Italia con oltre 50mila.
La leggenda vuole che all’origine della Nutella ci fosse una canicola: nel 1949 il gran caldo fece sciogliere i gianduiotti prodotti dal pasticciere d’Alba Pietro Ferrero. I bambini albesi la spalmano sul pane per la merenda e la Ferrero adotta l’idea.
I principali ingredienti della crema spalmabile sono l’olio di palma (17%) e lo zucchero (55%). Le nocciole rappresentano il 13%, il cacao il 7,4%.
L’olio di palma è criticato per il suo impatto ambientale “disastroso” – perché le coltivazioni di palme incoraggiano la deforestazione – e perché contiene il 50% di acidi grassi saturi, cosa che aumenta i rischi di colesterolo e di disturbi cardio-vascolari. Ma il burro ne contiene il 65%, fa notare Jean-Michel Lecerf, nutrizionista dell’Istituto Pasteur intervistato da Libération. “Non si può dire che l’olio di palma in quanto tale sia pericoloso per la salute, ma come per ogni alimento, non bisogna abusarne”. E’ lo stesso messaggio di Ferrero, nota Le Monde. E sul suo sito web mette un contatore del consumo di Nutella realizzato da Globometer.com.
Secondo il relatore della commissione Affari sociali del Senato, scrive Les Echos, questa tassa dovrebbe far incassare circa 40 milioni d’euro all’anno e provocare un aumento di 30 centesimi per ogni barattolo di 500 grammi di Nutella.
La Tribune sottolinea la “collera” dei produttori di olio di palma: l’associazione che raggruppa i principali produttori della Malaysia ha ribadito il suo scontento e ha respinto il testo della norma, che a suo parere si basa su “affermazioni false” secondo cui l’olio di palma sarebbe dannoso alla salute e la Malaysia non rispetta l’ambiente.
La polemica sulla “tassa Nutella” intanto varca l’Oceano e dà al New York Times l’occasione per criticare il “bizzarro socialismo” della Francia. I francesi, a quanto pare, devono imparare a mangiare le loro crèpes senza Nutella, ironizza Robert Zaretsky. Il piano socialista colpisce tutta una serie di “comfort foods” e in particolare la Nutella, definita “alimento base delle famiglie della classe operaia francese”.
L’emendamento Nutella apre una serie di “notizie agrodolci” sul cioccolato in Europa snocciolate dall’International Herald Tribune. La tassa fa colpo perché i francesi ne consumano un bel po’: “Senza Nutella, nessuna credenza francese sarebbe interamente completa”.
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