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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2012 alle ore 08:10.

Una lunga premessa "politica" per chiedere al Governo di rendere strutturale la detassazione del salario di produttività, e di applicarla ai redditi da lavoro dipendente fino a 40mila euro lordi annui (oggi il tetto è di 30mila euro), a vantaggio di tutti quegli impiegati e operai attualmente esclusi dal beneficio.

Con quest'ultima novità il documento per rilanciare la produttività sarà inviato al Governo che nel Ddl Stabilità ha confermato complessivamente 2,150 miliardi di euro per il 2013-2015. La struttura del documento con le linee programmatiche è piuttosto articolata, in 10 pagine si evidenziano 7 temi chiave legati alla produttività del lavoro. Sempre la premessa contiene un'altra richiesta al Governo, affinché venga data «compiuta applicazione» alla legge 247 del 2007, nota anche come il Protocollo del Governo Prodi con le parti sociali, che prevede lo sgravio contributivo per incentivare la contrattazione collettiva di secondo livello fino al limite del 5% della retribuzione contrattuale percepita.

Più nel dettaglio, il primo punto del documento contiene le «considerazioni introduttive» in cui viene ricordato come in Italia ci sia una bassa crescita della produttività che rende le aziende meno competitive. In quest'ottica, si chiede al Governo di attuare «una riforma strutturale» del sistema fiscale, per ridurre la tassazione che grava sul lavoro e sulle imprese. Il "cuore" del documento è rappresentato dal secondo punto, dove vengono richiamati i principi a cui dovranno indirizzarsi le relazioni industriali, e il ruolo di garanzia dei trattamenti economici-normativi comuni per tutti i lavoratori svolto dal Ccnl che - importante novità - potrà rinviare al contratto di secondo livello la distribuzione di quote di salario destinato ad incrementi di produttività. Nel terzo punto si affronta invece il nodo della "rappresentanza", stabilendo la scadenza del 31 dicembre 2012 per attuare le nuove regole di misurazione fissate dall'accordo del 28 giugno 2011. Il quarto punto riguarda il tema della «partecipazione dei lavoratori nell'impresa», con la richiesta al Governo di avviare un approfondito confronto con le parti sociali prima dell'esercizio della delega. La «formazione» è oggetto del quinto punto; si punta a valorizzare i fondi interprofessionali per favorire la ricollocazione di cassintegrati e lavoratori in mobilità. Mentre al punto 6 si chiede al Governo la definizione di una cornice normativa per favorire la «solidarietà intergenerazionale» tra lavoratori anziani e giovani, garantendo un'adeguata copertura contributiva. L'ultimo punto affida alla contrattazione collettiva alcune materie - come l'equivalenza delle mansioni, la flessibilità degli orari di lavoro, l'introduzione di nuove tecnologie - oggi regolate in maniera prevalente o esclusiva dalla legge, per ridurre le rigidità senza ledere i diritti dei lavoratori. Nel rating assegnato dal «Sole 24 Ore» a queste misure si considera esclusivamente l'impatto sulla crescita della produttività del lavoro.

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