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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2012 alle ore 22:28.

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Ma cosa contengono le Linee guida che hanno visto convergere, dopo settimane di trattative, gran parte dei sindacati e le imprese al completo?

1) In premessa, il documento chiede al Parlamento di rendere stabile la detassazione del salario di produttività per i redditi fino a 40.000 euro lordi con l'imposta al 10% ma anche di applicare uno sgravio contributivo sulla contrattazione di secondo livello.

2) Un'altra sollecitazione riguarda il Fisco, che dovrà diventare «più equo», e in grado di «ridurre la quota del prelievo che oggi grava sul lavoro e sulle imprese in materia del tutto sproporzionata e tale da disincentivare investimenti e occupazione».

3) Sul fronte della contrattatazione, poi, il contratto nazionale «dovrà garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori», delegando in maniera espressa l'aumento della produttività a quello di II livello sotto aspetti come la prestazione lavorativa, gli orari e l'organizzazione del lavoro.

4) Le Linee guida fissano poi al 31 dicembre 2012 la definizione di un accordo per consentire il rapido avvio della procedura per la misurazione della rappresentanza in attuazione a quanto previsto dall'accordo del 28 giugno 2011.

5) Le parti chiedono poi di rilanciare e valorizzare l'istruzione tecnico professionale e di migliorare il coordinamento tra il sistema della formazione pubblica e privata, mentre un serrato confronto con le parti sociali dovrà necessariamente precedere l'attuazione delle misure per favorire la partecipazione dei lavoratori nell'impresa, in parallelo ad uno sforzo per monitorare e rendere più omogenee le forme di welfare aziendale già realizzate.

6) Altro confronto che dovrà essere sviluppato con il Governo riguarda la verifica sugli effetti dell'applicazione della riforma del lavoro Fornero.

7) Infine, la contrattazione collettiva per la produttività dovrà esercitarsi «con piena autonomia su materie oggi regolate in maniera prevalente o esclusiva dalla legge» che incidono sulla produttività stessa. Ad esempio, l'equivalenza delle mansioni e l'integrazione delle competenze ma anche «la ridefinizione del sistema di orari e della loro distribuzione anche con modelli flessibili».

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