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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2012 alle ore 06:40.

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ROMA
Per le primarie del Pdl si torna al 16 dicembre. Dopo una serie di concitate riunioni tra via dell'Umiltà e Palazzo Grazioli, Angelino Alfano ufficializza la data scartando definitivamente l'ipotesi del 13 gennaio. Si racconta dell'ennesimo braccio di ferro tra il segretario e Silvio Berlusconi. Alfano naturalmente smentisce: «Il presidente condivide la scelta delle primarie ed anche la data». Ma basta ascoltare le parole pronunciate da Sandro Bondi, ritenuto dagli avversari di partito il ventriloquo del Cavaliere, per farsi un'idea dell'aria che tira: «Ormai Alfano è ostaggio degli ex An e dei capigruppo». Cicchitto replica che è stato solo «confermato quanto era stato deciso in precedenza».
Ma è evidente che qualcosa è successo, se fino a mercoledì sera, anzi fino a ieri in tarda mattinata, ancora prevaleva tra i fedelissimi del segretario il rinvio al 13 gennaio. Che gli ex An fossero contrari era già noto anche il giorno prima. Ma per farlo capire meglio, Ignazio La Russa ieri è arrivato come una furia in aula alla Camera durante il voto sulla legge di stabilità dando al segretario un aut aut: «O le primarie si fanno il 16 o non si fanno!».
Poco importa che ci siano appena tre settimane per organizzarle. Anzi forse meglio... Già perché il timore è che in un arco di tempo più lungo possano materializzarsi cattive sorprese, seppellendo definitivamente la consultazione e quel che resta del Pdl. E il timore si chiama Silvio Berlusconi ormai sempre più lontano dal Pdl. Di queste primarie sovraffollate (Alfano spera che dei 19 candidati di qui a domenica qualcuno si perda per la strada) al Cavaliere non importa niente. Ha tentato di far recedere Alfano, di convincerlo che in questo modo sarebbe rimasto ostaggio dei «professionisti della politica», ma a questo punto ognuno per la sua strada: «Il Pdl non è più affar mio», avrebbe in sostanza detto l'ex premier che però ha fatto capire al segretario che lui non si ritirerà a vita privata. Ha garantito ad Alfano che non gli romperà le uova nel paniere, ma meglio ridurre eventuali tentazioni accelerando i tempi.
E questa è la prima ragione. Ma ce n'è un'altra non meno importante. Il rischio di un'ascesa di Giorgia Meloni pronta a innalzare, come il sindaco di Pavia Cattaneo, il vessillo della rottamazione dell'apparato, insomma del "largo ai giovani". Non è un caso se ieri a via dell'Umiltà qualcuno tra i dirigenti abbia voluto sottolineare, dati alla mano, che non è vero che il Pdl sia un partito di vecchi: «L'età media è 42,5 anni! E al governo Berlusconi ha messo giovani ministri». La Meloni era tra questi. Ma a differenza di altri Giorgia può avvalersi di una organizzazione capillare tra gli ex An. «Gli sta sfilando pezzi di partito, per questo hanno voluto accelerare i tempi...», spiegava ieri un ex Fi di peso con riferimento al pressing di La Russa & co.
I rapporti tra Meloni e i suoi ex colonnelli sono tesissimi. L'accusano di essere il candidato di Berlusconi contro Alfano e di voler marginalizzare il ruolo della destra all'interno del Pdl. «Non è un caso che Frattini abbia invitato Alfano a distinguersi dalla Meloni appoggiando apertamente il Monti bis o che a sostenere con entusiasmo sospetto la candidatura di Giorgia sia Sandro Bondi», confermava ieri Massimo Corsaro, deputato lombardo vicinissimo a La Russa.
Adesso si attende domenica per fare il punto sulle candidature. Ma nel frattempo la partita potrebbe spostarsi sulle regole. Ieri Beatrice Lorenzin aveva lasciato intendere che si potesse votare anche on line. «Niente affatto, voteranno persone in carne e ossa», ha risposto La Russa mentre per Anna Maria Bernini «on line si potranno però raccogliere le firme per le candidature». Se così è difficilmente ci sarà il tempo per una verifica. Senza dimenticare il problema finanziario. Alfano è ottimista: «Finalmente si parte, sono molto contento perché già decine di migliaia di firme sono state raccolte e centinaia di circoli sono stati avviati: è la forza di un grande movimento popolare che sta rispondendo benissimo».
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