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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2012 alle ore 15:55.

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Le azioni non si contano ma si pesano. A dirlo, però, non è Enrico Cuccia ma il calabrese Carlo Longo, arrestato questa notte nell'ambito dell'operazione che ha smantellato una rete criminale sull'asse Reggio-Milano.

Per gli inquirenti Longo è uno dei punti di riferimento di Umberto Bellocco, al quale forniva un costante contributo per la vita della cosca a lui riferibile. In particolare Longo si mette a sua completa disposizione per consentire alla cosca Bellocco l'ingresso nella Blue Call srl. Il 19 settembre 2011 viene intercettatata una telefonata nel corso della quale Longo ribadisce ad Andrea Ruffino, socio di fatto della società Blue Call essendo la madre titolare formale dell'80% delle quote sociali, la decisione di prendere il controllo della società direttamente nelle sue mani, quale rappresentante dei Bellocco.

Nella circostanza Longo pronuncia una frase molto chiara, evidenziando che nessun socio avrebbe potuto ostacolare il gruppo calabrese, a prescindere dalla percentuale di quote da ciascuno detenute, in quanto le azioni «non è che si contano», ma «si pesano» ed il peso specifico delle quote dei Bellocco (che, era sottinteso, potevano far leva sulla capacità di intimidazione della cosca di Rosarno), era indiscutibilmente superiore a quelle di tutti gli altri messi insieme: «te l'ho detto … che da questo momento gestisco io qui tutta la situazione amministrativa … altro i soci… non contano i soci …le azioni … alcune volte… le azioni … non è che si contano… si pesano… no… allora … le mie sono di peso».
http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com

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