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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2012 alle ore 06:38.

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ROMA
Nuovo catasto, aumenti Imu, abuso del diritto e il gioco legale. Cui si aggiunge l'intenzione del Governo di sbarrare la strada a ogni possibile rinvio all'accorpamento delle Agenzie fiscali. Sono questi i principali nodi su cui il Pdl ha focalizzato l'attenzione dell'Aula di Palazzo Madama chiedendo, e alla fine ottenendo, il rinvio della delega fiscale in commissione Finanze.
Le tensioni sul braccio di ferro tra Governo e Parlamento sul rinvio della fusione delle agenzie fiscali alla prova dei fatti è apparso il nodo meno complesso da sciogliere. Come lo ha definito il relatore Giuliano Barbolini (Pd) si è rilevato la «classica foglia di fico». Un accordo sul maxiemendamento portato a Palazzo Madama dai tecnici di Via XX settembre (mai depositato) che prevedeva infatti lo stralcio della norma votata all'unanimità in Commissione Finanze e con cui si rinviava a giugno 2013 l'operatività della fusione dell'agenzia del Territorio in quella delle Entrate e l'incorporazione dei Monopoli in quella delle Dogane, era comunque alla portata. Come già accaduto alla Camera l'Esecutivo era certo di spuntarla e ottenere il via libera.
Ma all'esame dell'Aula il Pdl è arrivato diviso come ha certificato il tabellone alla prima prova del voto sulla pregiudiziale di costituzionalità sollevata dalla Lega. Anche se respinta dalla maggioranza il dibattito si è spostato su alcuni aspetti tecnici sollevati da Lucio Malan (Pdl) che, a suo avviso, richiedono un ulteriore approfondimento da parte della commissione. In primo luogo la clausola di salvaguardia sulla riforma del catasto. La revisione dei valori degli immobili e come promette il Ddl delle aliquote (Imu inclusa) dovrebbe in generale dare un saldo pari a zero. «Ma poiché di sicuro non dovrà dare un saldo negativo, sottolinea Malan, il saldo sarà sicuramente positivo». Scontato quindi un aumento dell'Imu e delle altre imposte che gravano sulla casa.
Il Governo, poi, secondo Malan, non avrebbe aperto alla possibilità di introdurre un meccanismo per calmierare possibili ritocchi al rialzo dell'Imu. Nel caso in cui si disponga un incremento maggiore del 5% delle imposte basate sui valori catastali, secondo Malan, l'eccesso di incasso va restituito.
C'è poi la codificazione dell'abuso del diritto dove l'esponente del Pdl teme un eccesso di poteri nelle mani dei verificatori. Non occorre secondo Malan inventarsi «l'abuso per legge del diritto, non del contribuente, ma da parte di determinati personaggi dell'amministrazione dello Stato, anche se la gran parte di essi svolge bene il suo lavoro».
Infine il nodo giochi. A sollevarlo Raffaele Lauro (Pdl) secondo cui con la delega il Governo ha perso l'ennesima occasione per una riforma organica del gioco d'azzardo. A partire dalla necessità di un testo unico contenente una disciplina coerente di ogni tipologia di gioco pubblico con vincite in denaro. Non solo. Secondo Lauro non c'è stata nessuna apertura del Governo nell'introdurre nella delega per una tassazione del gioco non inferiore a quella media applicata negli Stati dell'Unione europea e la totale trasparenza societaria delle concessionarie e di tutti gli operatori del settore, con l'applicazione delle norme antimafia.
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