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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2012 alle ore 13:37.

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Mancano pochi giorni allo sbarco di Benedetto XVI su Twitter. Il nuovo account del Papa sarà presentato lunedì prossimo in Vaticano, e l'evento rappresenta comunque un fatto straordinario. É noto infatti che Joseph Ratzinger scrive a mano i suoi testi - libri compresi - e quindi sarà per lui difficile calcolare i 140 caratteri di un tweet. In verità, filtra da dentro le mura vaticane, i testi saranno scritti dai suoi più stretti collaboratori, e poi rivisti e approvati di persona dal Papa. Perlopiù saranno delle sintesi delle sue omelie, catechesi e udienze, più i messaggi letti negli Angelus della domenica.

La presentazione in sala stampa vaticana vedrà i responsabili della comunicazione della Santa sede: Claudio Maria Celli, presidente del pontificio consiglio delle Comunicazioni sociali, il segretario Paul Tighe, il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, il direttore dell'Osservatore romano, Gian Maria Vian, e dal media advisor, Greg Burke. L'account di Ratzinger sarà poi attivo il giorno dopo o uno dei seguenti.

Al momento esiste già un account della Chiesa Cattolica universale: @Pope2YouVatican, un profilo collegato al portale creato per la comunicazione con i giovani su piattaforme social come YouTube e Facebook.

L'aumento dela presenza del Vaticano sulla rete è da ricollegarsi anche all'avvicinarsi della prossima Giornata Mondiale dei giovani a Rio de Janeiro, nel luglio 2012: proprio in vista dell'approssimarsi dell'evento, non più di due settimane fa, il Papa invitava proprio i giovani a farsi interpreti della sfida della nuova evangelizzazione, da portare avanti anzitutto sul web e sui nuovi media. Inoltre nel messaggio per la 46.a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Benedetto XVI rilevava come «nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità». Twitter si è comunque rivelato uno strumento assai gradito da cardinali e vescovi sia all'interno della Curia romana sia nelle diocesi del mondo. Molto attivi sono l'arcivesco di New York, Timothy Dolan (che ha molti seguaci, ma lui non segue nessuno), l'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, il cardinale Gianfranco Ravasi (che quotidianamente twitta versetti della Bibbia e di recente ha scritto in latino), ma anche i porporati brasiliano Scherer e sudafricano Napier.

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