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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2012 alle ore 20:30.
L'ultima modifica è del 29 novembre 2012 alle ore 14:05.

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Il gip del Tribunale di Taranto ha respinto la richiesta di dissequestro degli impianti dell'area a caldo presentata dall'Ilva all'indomani dell'approvazione dell'Autorizzazione integrata ambientale sostenendo che con il sequestro l'Aia non si può attuare. La Procura sulla richiesta
aveva espresso parere negativo.

Il dopo tornado
Il corpo dell'operaio dell'Ilva disperso in seguito alla tromba d'aria che ha colpito lo stabilimento mercoledì scorso, è stato appena recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Il corpo era all'interno della cabina della gru finita in mare. Il Consiglio dei ministri oggi dovrebbe varare un decreto in grado di rimettere l'Ilva nelle condizioni di garantire la produzione. Questi in sintesi i punti del testo: l'Autorizzazione integrata ambientale con forza di legge, la ripresa dell'attività produttiva e commerciale dell'Ilva, la sospensione dei provvedimenti di sequestro incompatibili con l'Aia, un garante per vigilare sull'attuazione del decreto legge e la responsabilità e gestione dello stabilimento in capo all'Ilva. Il provvedimento terrà conto delle osservazioni emerse nell'incontro di giovedì a palazzo Chigi con le parti sociali, l'azienda e gli enti locali. L'Esecutivo, questa la posizione espressa da Palazzo Chigi in una nota, considera «prioritaria» la tutela della salute e dell'ambiente ma considera altresì il polo produttivo di Taranto «un asset strategico per l'economia regionale e nazionale», la cui chiusura «potrebbe comportare un impatto negativo sull'economia di 8 miliardi annui».

Il ruolo dell'Aia
Nell'ultima bozza è previsto che l'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) sia parte integrante del decreto. Per vigilare sull'attuazione del Dl sarà nominato un garante che si avvarrà dell'Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e consulterà un comitato dei lavoratori dello stabilimento di Taranto, in cui sono rappresentate tutte le aree produttive. Fra i cinque punti al momento previsti nella bozza, uno stabilisce che dal via libera al decreto legge, i provvedimenti di sequestro incompatibili con l'attuazione dell'Aia «perdono efficacia». Il provvedimento, inoltre, autorizza la prosecuzione dell'attività produttiva e commerciale per il periodo di validità dell'Aia stessa, salvo inosservanze all'autorizzazione integrata ambientale. La gestione e la responsabilità degli impianti resta in campo all'Ilva. All'incontro di questo pomeriggio, il premier Mario Monti ha spiegato che non c'era ancora una bozza definitiva, «altrimenti non vi avremmo convocati». Prima di varare il provvedimento, ha aggiunto, «abbiamo voluto sentire le parti» in modo che da finalizzare il decreto, che «sarà in sintonia con le esigenze qui rappresentate».

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