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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2012 alle ore 08:12.

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ROMA
Arriva l'atteso "tavolo politico" sul dossier precari della Pa. Al termine del Consiglio dei ministri, è partita la convocazione per lunedì prossimo, 3 dicembre, di tutte le sigle sindacali a un incontro cui parteciperà il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi.
Ieri nel corso della riunione di Consiglio il ministro ha letto la sua informativa (assente il titolare dell'Economia, Vittorio Grilli) che prevede una soluzione tampone per i contratti in scadenza. La proposta, che verrà trasformata in un emendamento alla legge di stabilità, punta ad assicurare la possibilità per le amministrazioni di prorogare fino al luglio 2013 i contratti a termine che hanno raggiunto i 36 mesi o che sono in scadenza a fine anno. Si tratterebbe di una «soluzione a costo zero», che non apre la porta ad alcun tipo di stabilizzazione generalizzata; un passo in avanti che consentirebbe di procedere invece con maggiore tranquillità alla definizione dell'Accordo quadro Aran sul lavoro flessibile nella Pa oltre la scadenza prevista per fine anno.
Oltre alla possibilità di proroga dei contratti, nel testo verrà inserito anche il riconoscimento di una riserva di posti, da assegnare a chi ha già avuto un contratto a termine nella Pa, nei prossimi concorsi pubblici. L'esperienza contrattuale verrebbe considerata alla stregua di un titolo per consentire, in prospettiva, un canale di accesso strutturale ai «terministi» nel rispetto dei vincoli costituzionali. La soluzione era già stata prospettata nei giorni scorsi ai sindacati dai tecnici di palazzo Vidoni. Anche con il via libera normativo alla proroga dei contratti per le amministrazioni resterà tuttavia in vigore fino al termine del prossimo anno il taglio del 50% delle risorse utilizzabili per il lavoro flessibile (Dl 78/2010): «Se un'amministrazione non ha i soldi può pure non fare la proroga – aveva dichiarato mercoledì il capo dipartimento Funzione Pubblica, Antonio Naddeo –. Ma in genere le amministrazioni i fondi li hanno, il problema era che tanti precari avevano raggiunto il tetto massimo di 36 mesi».
L'intero fronte sindacale ha già accolto positivamente lo schema di proroga che riguarderebbe buona parte di una platea di dipendenti che superava, alla fine del 2011, quota 250mila, considerando i quasi 15mila precari del settore Stato, i 135mila della scuola e i 100mila di Regioni, autonomie locali e Servizio sanitario.
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