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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2012 alle ore 12:24.

Dietro il progetto per la Tav «ci sono molte cose in gioco: non solo il trasporto ma anche un'idea d'Europa». Lo dice il premier Mario Monti, in conferenza stampa a Lione. L'accordo sulla Tav sarà «presto sottoposto alla ratifica del Parlamento italiano. Personalmente, pur rimettendomi al giudizio sovrano del Parlamento, credo non sia troppo difficile spiegare i
benefici di questa opera per Italia ed Europa». Lo afferma il presidente del Consiglio Mario Monti, in conferenza stampa a Lione al termine del vertice Italia-Francia. Monti non ha dubbi, «più riusciremo ad essere persuasivi sul bilancio Ue e più probabili saranno i cofinanziamenti
europei all'opera». Viceversa, «più riusciremo a superare vari tipi di ostacoli nazionali che ancora si frappongono alla realizzazione di queste opere, e questo richiede determinazione e capacità di persuasione, più sarà forte la nostra posizione nel sostenere che adeguati mezzi
finanziari nel bilancio europeo siano messi a disposizione dell'opera».
Monti parla anche di lavoro. «Avremmo potuto attenuare a breve termine la disoccupazione giovanile, ma ricorrendo a palliativi che si sarebbero rivelati negativi. Facciamo riforme strutturali per avere benefici a lungo termine» dice il premier Monti, a Lione, nel corso della conferenza stampa con il presidente francese Francois Hollande
Al centro del vertice il summit italo-francese fra il premier Monti e il presidente Hollande, che si svolge in prefettura, all'interno di una zona rossa presidiata e inaccessibile ai non autorizzati, c'è il rinnovo dell'impegno, da parte dei due Paesi, a realizzare il collegamento ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione, che continua a essere fortemente contestato dalla popolazione della Valsusa.
Durante la bilaterale, a cui partecipa anche una nutrita delegazione di ministri, sarà infatti ratificato l'accordo siglato a gennaio per il proseguimento della progettazione e l'apertura dei cantieri della tratta transfrontaliera della futura linea. Inoltre dal summit dovrebbe arrivare il via libera alla costituzione del nuovo soggetto, partecipato dalle due nazioni, che prenderà in fase esecutiva il posto di Ltf (società deputata alla progettazione) e all'indizione della prima gara per una seconda galleria esplorativa a Saint Martin La Porte, che costituisce di fatto l'avvio delle opere per il tunnel di base.
L'importanza del summit (punto di non ritorno nella decisione dei due Governi di andare avanti con la Torino-Lione, almeno sulla parte internazionale) ha fatto salire alle stelle la tensione fra i movimenti che si oppongono all'infrastruttura. Centinaia di manifestanti, già da venerdì, hanno raggiunto la capitale di Rhone Alpes per un presummit. Qui, oggi nel pomeriggio, è organizzato un presidio di protesta, nella zona di Brotteaux, a due chilometri circa dalla zona rossa, mentre non è per il momento stato autorizzato il successivo corteo. Alta l'allerta anche nelle zone di frontiera, dopo la raffica di arresti e custodie cautelari di giovedì scorso contro i capi del movimento no tav da parte della Digos di Torino. Dei dodici bus degli attivisti partiti questa mattina da Torino e dalle Valli, sei sono stati fermati alla frontiera del Frejus, mentre gli altri sono riusciti a proseguire. Fermato a Modane per un'ora anche il tgv partito all'alba da Milano per Parigi.
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