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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2012 alle ore 09:05.

Davide Simoncelli (Ap)Davide Simoncelli (Ap)

Tre è il numero magico della spedizione azzurra sulle nevi del Colorado. Chiudendo al terzo posto il gigante di Beaver Creek, Davide Simoncelli ha regalato il terzo podio italiano in altrettante gare. Winnerhofer ha rotto il ghiaccio vincendo la discesa libera; Matteo Marsaglia ha bissato in superG, centrando il primo successo della sua carriera. Poi Simoncelli.

Così la trasferta americana è diventata un crocevia di sorprese. Nessuno pareva pronto a competere ai massimi livelli, tranne Manfred Moelgg dopo averlo visto a Soelden e Levi.

Su Christof Innerhofer pendevano le incognite di una schiena malandata e pochissimo allenamento. Su Marsaglia in pochi avrebbero scommesso. Probabilmente anche su Simoncelli, con alle spalle oltre due mesi di stop estivo per una brutta caduta. Invece a Beaver Creek si sono incontrate le traiettorie più improbabili, dei nostri sciatori un po' acciaccati ma sempre combattivi. Simoncelli ha imitato Innerhofer tra le porte larghe del gigante: solido, fluido, veloce. Quel mix di precisione e aggressività che spesso ti proietta in cima o quasi alla classifica. Mezzo secondo dietro c'è un ottimo Moelgg, che ha preferito un pizzico di prudenza in più, anziché rischiare a mille.

Per la vittoria nessuna speranza, quest'anno è meglio rassegnarsi a correre per arrivare secondi. Ted Ligety ha replicato la supremazia di Soelden, confermandosi il gigantista più forte del pianeta, capace di mettere un abisso tra lui e Marcel Hirscher, l'austriaco che ha vinto l'ultima sfera di cristallo, mica uno qualsiasi. Sesto è il norvegese Svindal, che ha ripreso gusto a essere Mazinga, robot sparatutto delle nevi, con due vittorie a Lake Louise e altrettanti secondi posti nelle prove veloci di Beaver Creek. Comanda la graduatoria generale con 400 punti, già candidato al ruolo di dominatore stagionale. Con Beat Feuz infortunato e Bode Miller ancora latitante, saranno in pochi a poterlo infastidire. Attenzione però a Ligety: se continuerà a migliorare in slalom e superG, saranno dolori per tutti.

Gli azzurri dovranno lottare per i podi di giornata, con l'occhio puntato ai Mondiali di Schladming a febbraio. Non impossibile ma difficile conquistare una coppetta di specialità. Potrebbe provarci Moelgg in slalom come nel 2008, o Innerhofer in discesa libera, a patto di trovare continuità di rendimento, da troppi anni assente nello sci nostrano in Coppa del mondo. Continuità che in campo femminile sta premiando Lindsey Vonn. Tre successi di fila per lei a Lake Louise, proprio come nella passata stagione, all'inseguimento della slovena Tina Maze per il primato in classifica.

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