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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2012 alle ore 06:37.

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Destino incerto per il patrimonio immobiliare degli enti di previdenza privati. Nella notte tra lunedì e martedì la Commissione industria del Senato ha approvato un subemendamento al decreto legge Sviluppo in base al quale il ministero dell'Economia tramite decreto dovrebbe dare disposizioni per l'alienazione degli immobili a uso residenziale delle Casse. Tuttavia non è scontato l'inserimento di tale testo nel maxiemendamento che dovrebbe essere presentato oggi dal Governo.
Il subemendamento, a firma dei senatori Enzo Ghigo (Pdl) e Lionello Cosentino (Pd), prevede che tramite decreto del ministero dell'Economia da emanarsi entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità, siano definite le disposizioni per la vendita o l'affitto a costi ridotti degli immobili residenziali delle casse di previdenza. Tale operazione dovrebbe essere compiuta «fatto salvo gli equilibri finanziari degli enti coinvolti» e a favore «delle famiglie, delle persone anziane e singole a basso reddito o con comprovata difficoltà finanziaria».
Che tale testo sia accolto nel maxiemendamento governativo, però, non è sicuro, dato che il ministero del Lavoro con una nota ha dato parere negativo e anche il ministero dell'Economia ha espresso perplessità. In caso contrario gli effetti per i bilanci delle casse potrebbero essere rilevanti. «È evidente – afferma Andrea Camporese, presidente dell'Associazione degli enti di previdenza privati – che il ministro del Lavoro si rende conto di quanto questo provvedimento vada in senso diametralmente opposto alla sostenibilità dei bilanci a 50 anni che è stata richiesta alle Casse».
Nella giornata di ieri Enasarco ha sottolineato che «tale novazione normativa avrebbe conseguenze disastrose sull'equilibrio e sostenibilità della Cassa e penalizzerebbe ingiustamente il presente e il futuro dei pensionati e dei lavori iscritti». Preoccupazione è stata espressa anche da Alberto Oliveti, presidente dell'Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri: «L'Enpam ha già sottoscritto accordi con le associazioni degli inquilini per determinare prezzi di vendita equi e per risolvere le situazioni di bisogno».
Il subemendamento, comunque, differisce dalla proposta messa a punto nelle scorse settimane dal ministro Andrea Riccardi che non prevedeva alcun obbligo e riguardava solo immobili già messi in vendita o sul punto di esserlo tramite affidamento o cessione a operatori immobiliari. In tal caso sarebbe scattata la possibilità di una prelazione da parte degli inquilini a fronte di un prezzo allineato a quello di cessione degli immobili stessi agli operatori.
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