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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2012 alle ore 07:36.

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(Ap)(Ap)

Dallo scenario più apocalittico al migliore dei mondi possibili. La Juventus con l'acqua alla gola che si arrovellava il cervello poche settimane fa perché costretta a fare almeno 4 punti in due partite, di punti ne ha fatti 6. Lo spettro di una possibile eliminazione, da molti evocato soprattutto dopo il pareggio con il Nordsjaelland, non solo si è dissolto nel nulla ma ha lasciato addirittura il posto a uno spiritello dispettoso che ha giocato un brutto scherzo allo Shakhtar Donetsk.

Con una vittoria insperata in Ucraina, la Juve è balzata al primo posto nel girone facilitandosi la strada per proseguire il suo percorso in Champions League. Da prima classificata incontrerà infatti una delle seconde piazzate degli altri gironi e il Real Madrid è l'unica opzione preoccupante. Se il prossimo 20 dicembre l'urna sarà clemente i bianconeri eviteranno l'incrocio con le merengues. Esclusi per regolamento i sorteggi con Shakhtar, già incontrato e con il Milan, che potrà incontrare eventualmente solo dai quarti in poi, resta un manipolo di squadre assolutamente alla portata: Porto, Arsenal, Valencia, Celtic e Galatasaray.

Insomma, un bel ribaltone e una bella sorpresa per i tifosi juventini. D'altronde lo Shakhtar non è lo Shakhtar che aveva tanto impressionato a Torino e la Juve non è la Juve che a metà strada era inciampata col fiato grosso facendo temere il peggio. Sarebbe bastato un pareggio ad entrambe ieri sera ma l'autogol di Kucher all'11' della ripresa ha cambiato le carte in tavola. Non è certo stata una partita epica quella giocata dalla squadra di Conte, ma è stata una gara intelligente sul piano della strategia. Il resto lo hanno fatto la personalità e una discreta dose di fortuna. Non ha forzato la mano subito la Juve. Ha studiato l'andazzo. Ha intuito la stanchezza e il calo di concentrazione degli avversari che stanno per cominciare in occasione della lunga pausa invernale prevista dal campionato nazionale. Buffon di fatto non è mai stato disturbato, soprattutto nel primo tempo, se non per pochi interventi di ordinaria amministrazione. Gli ucraini in un'unica occasione preziosa sono stati fermati dal palo e sono stati invece traditi, sul gol, da un rimpallo sfavorevole.

L'avvio, dicevamo, è piuttosto dimesso e la serata juventina non comincia sotto una buona stella perché il direttore di gara non concede un calcio di rigore che sarebbe stato sacrosanto per il fallo di mano in area di Fernandinho. La partita vera comincia intorno alla mezz'ora con un'occasione ghiottissima mancata da Giovinco, ottimamente servito da Vucinic. Bianconeri più vivi ma tutto sommato anche il portiere Pyatov resta a guardare.
Rakitskiy a inizio ripresa impegna Buffon che respinge, mentre Alex Texeira sbaglia tutto da solo. La reazione passa dai piedi di Pirlo che di sinistro colpisce il palo esterno poi arriva il gollonzo della provvidenza. Cross teso dalla destra di Lichtsteiner, in fuorigioco di rientro, e sul tocco di Giovinco la palla carambola addosso a Kucher che infila il proprio portiere. Anche lo Shakhtar fa i conti coi legni. Ilsinho colpisce al volo e la deviazione di Asamoah si infrange sul palo. La Juve sfiora anche il raddoppio ma in fondo è più che sufficiente così. Notte di festa a Donetsk, per tutti tranne per Chiellini che salterà gli ottavi per squalifica. Ma in una serata così, in fondo è proprio il minore dei mali.

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