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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2012 alle ore 20:15.
L'ultima modifica è del 09 dicembre 2012 alle ore 14:54.

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Adesso non resta che attendere. Dopo la decisione di Monti di lasciare una volta ottenuto il via libera definitivo alla legge di stabilità, la parola passa ai mercati. La decisione di fare un passo indietro è stata "ufficializzata" infatti ieri sera, a borse chiuse. «Vedremo cosa faranno» ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a margine del concerto di Natale al Quirinale, a chi gli chiedeva se fosse preoccupato della reazione della comunità finanziaria alla crisi del governo.

Alle urne a febbraio
La necessità di ridurre al minimo gli elementi di incertezza rende sempre più probabile l'ipotesi di anticipare la data delle elezioni, dal 10 marzo - data che ha ottenuto ieri il via libera di Silvio Berlusconi - al 10 o 17 febbraio. Con ogni probabilità si andrà alle urne con l'attuale legge, il Porcellum. Intanto è in corso a Milano un incontro tra i rappresentanti del Pdl della Lombardia. La riunione, che si tiene in via Rovani, presso una delle case del Cavaliere, ha lo scopo di discutere del candidato alle regionali lombarde.

Accorpamento tra politiche e regionali di Lombardia e Molise
La formula con cui si voterà sarà probabilmente quella dell'election day, con l'accorpamento delle regionali della Lombardia e del Molise. Pd e Udc premono affinché si stringano i tempi, in modo tale da evitare una pericolosa campagna elettorale, dai toni anti europei, destabilizzante per il Paese, che desterebbe perplessità e malumori nella comunità finanziaria.

Napolitano: parlo tra otto giorni
Il Capo dello Stato non ha fatto ulteriori commenti. Si è limitato a dire: «Parlo fra otto giorni, alla cerimonia per i saluti alle alte cariche e lì farò le mie valutazioni». Di certo, ha osservato ancora Napolitano, «facciamo tutto quello che dobbiamo fare fino all'ultimo giorno». Un impegno a una conclusione "ordinata" della legislatura, dopo la disponibilità espressa dai leader della (ex) strana maggioranza a un sì rapido alla legge di Stabilità.

Il premier dopo le dimissioni: ora sono più libero
Giornata di relax per Monti, con la famiglia. In mattinata ha fatto una lunga passeggiata in centro a Milano. Alcuni milanesi lo hanno applaudito. Secondo una ricostruzione del Corriere della Sera, la decisione del presidente del Consiglio di rassegnare le dimissioni dopo l'atto di sfiducia di Alfano e del Pdl lo mette ora nelle condizioni di decidere del suo futuro, che potrebbe vedere una sua candidatura alla testa di una coalizione centrista, che vanterebbe il sostegno dell'Udc e di Montezemolo. Il presidente del Consiglio ci starebbe pensando.

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