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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2012 alle ore 07:54.

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"Ancora tu ma non dovevamo vederci più" sono le parole di una canzone di Lucio Battisti che possono sintetizzare la reazione di una parte del Pdl, specie la componente degli ex di Alleanza Nazionale, dopo il ritorno in campo di Silvio Berlusconi. "Ancora tu incorreggibile" a tal punto che potrebbe causare uno strappo e una scissione nel Pdl su iniziativa di Giorgia Meloni, che ha annunciato: «Se il Pdl resterà cosi, io non trovo stimoli per rimanere, la nostra gente merita ben altro».

Intanto per il 16 dicembre al posto delle primarie del centro destra, che la candidata Meloni fino all'ultimo ha invano auspicato, è prevista a Roma una manifestazione indetta insieme a un altro dissidente, Guido Crosetto, anche per rilanciare l'opportunità di formare un nuovo partito. Certo l'inquietudine e il malcontento attraversano il Pdl soprattutto per una candidatura a premier calata dall'alto senza passare dalle primarie. Un'occasione persa e insieme una brutta figura rimediata a detta della rottamatrice indesiderata del centro destra che ha affermato di «non volere più un partito di plastica, con impresentabili in lista».

Sono tante le cose che vuole rottamare: «Non voglio un partito che non discute e non condivide decisioni, non voglio un partito di colonnelli, non voglio i parlamentari scelti da cinque persone in una stanza». Insomma quella della Meloni è una voce fuori dal coro secondo cui "lasciarti è possibile" rispetto alle fedeli amazzoni, che hanno gioito al ritorno di Berlusconi sempre con parole di Mogol "ma lasciarti non è possibile, no lasciarti non è possibile". Insomma Giorgia Meloni non ha certo gradito la rinuncia alle primarie prima annunciate, poi annullate «con un paio di telefonate e una comunicazione alla stampa» vanificando le 70000 firme raccolte e le aspettative di Comitati tra cui quello #FerrarastaconGiorgiaMeloni, intitolato a Maurizio Ferrara dopo il suo inaspettato endorsement.

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