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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2012 alle ore 20:32.

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ROMA – Cosa abbiano detto al premier Mario Monti, il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera Angela Merkel alla fine del pranzo ufficiale per la cerimonia dei Nobel oggi ad Oslo non è dato sapere. Ma di certo non hanno avuto l'impressione di trovarsi di fronte a un premier sconfitto e rinunciatario. "Monti è attivo, non so quale ruolo sceglierà ma non l'ho visto in disarmo" ha detto Hollande alla stampa francese precisando che "in un mese o due Monti sarà in gardo di unirsi a una coalizione o andrà avanti e stabilizzerà l'Italia".

Ma è la Merkel la più preoccupata per un eventuale ritorno sulla scena politica italiana di Berlusconi (fu sua una delle telefonate più allarmate al presidente Napolitano dopo il Consiglio Ue dell'ottobre 2011 quando l'ex premier italiano appariva quasi "assente"). Dalla cancelliera tedesca sarebbero venute parole di incoraggiamento e sostegno a Monti confermate indirettamente dal suo portavoce: "la cancelliera e Monti – ha detto il portavoce – hanno sempre lavorato bene insieme e lei ha ripetutamente lodato il suo lavoro. Anche a Oslo gli esprimerà il suo straordinario apprezzamento". Nessuno ha nominato Berlusconi. Non lo ha fatto neppure Monti con la stampa italiana presente ad Oslo. In un anno di Governo il "professore" al massimo ha taciuto qualche commento negativo sul suo predecessore. Più spesso ha avuto parole di rispetto e stima. Non ieri quando, al termine della conferenza stampa, non ha avuto problemi nel deprecare "inazione e carenze" del Governo precedente.

Monti ha dimostrato, invece, di avere piena fiducia nella maturità degli italiani che, nell'ultimo anno, hanno compreso la gravità della situazione e si sono resi impermeabili a messaggi populisti e promesse irrealizzabili. Il "professore" ha parlato soprattutto al pdl invitando a non prendere il giro i cittadini che "non sono sciocchi, sono adulti e maturi". "Il rischio di derive populistiche sui temi delle politiche economiche e di politiche per l'Europa c'è in ogni Paese – ha aggiunto Monti - questo rischio va tenuto ben presente anche per evitarlo il più possibile nell'imminente campagna elettorale in Italia". Un rischio che può essere evitato se ci si impegna a non assecodnare gli istinti degli elettori ma a cercare di spiegare loro la visione che ogni governante e ogni candidato ha nell'interesse del Paese un po' più a lungo termine". Monti è apparso ottimista anche sulle reazioni dei mercati che hanno avuto una reazione "prevedibile" che non va drammatizzata perché il Governo "è in carica in tutte le sue funzioni" e non c'è da temere alcun vuoto decisionale.

L'Italia, ha precisato il presidente del Consiglio, saprà convincere i mercati e gli osservatori stranieri che "ci sono le elezioni che sono un fatto normale nella vita democratica" dalle quali uscirà "una struttura di Governo che riuscirà a muoversi in una prospettiva europea di politiche per lo sviluppo e la crescita dell'Italia". Alla domanda sul suo futuro, Monti ha ricordato che "qualunque cosa io faccia nel futuro, non lascerò il mio costante filone di lavoro e impegno che è stato quello di spiegare l'Europa ai cittadini e spiegare le tematiche europee al di fuori di ogni populismo".

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