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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2012 alle ore 15:31.

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È che adesso ci siamo abituati bene, vorremmo subito bissare. Soprattutto perché sono arrivate le piste amiche, quelle di casa. Dopo tre podi di fila nella trasferta americana (Innerhofer, Marsaglia, Simoncelli) e la parentesi sottotono di Val d'Isère con slalomisti e gigantisti appannati, l'Alto Adige sarebbe perfetto per confermare al top lo sci azzurro. Venerdì si comincia con il superG sulla Saslong, poi avanti con la discesa libera per terminare domenica sulla Gran Risa del gigante. Appuntamenti classicissimi tra le valli ladine, Gardena e Badia, quest'anno senza lo slalom che invece si disputerà martedì 18 dicembre a Madonna di Campiglio in notturna.

Così di nuovo tre competizioni consecutive, dove provare a replicare i successi a stelle e strisce. Compito arduo, va detto subito. In superG permane il digiuno gardenese dal 2008, quando a vincere fu Werner Heel. Per un dominio italiano nella discesa bisogna ripescare Kristian Ghedina nel 2001. Proprio sulla discesa potrebbero abbattersi gli strali del maltempo: c'è minaccia di neve, nebbia e temperature in rialzo, tanto da far circolare l'ipotesi di una prova con partenza abbassata o, extrema ratio, con due manche. Intanto Mazinga Svindal ha centrato i tempi migliori nelle prove cronometrate, battuto solo dal connazionale Kjetil Jansrud.

I nostri hanno esplorato il pendio, fiutato la neve per indovinare le loro possibilità di salire sul podio. Winnerhofer ha già dichiarato che la Saslong non gli calza a pennello, c'è troppa scorrevolezza per lui che ama il ripido, meglio se ghiacciato. Però l'italica forza dello sci sta nel numero, nel gruppo spavaldo: Peter Fill, Werner Heel, Matteo Marsaglia, Dominik Paris e Siegmar Klotz potrebbero regalarci qualche sorpresa. Nel gigante della Gran Risa è diverso: la sorpresa è quando manca il risultato azzurro. Lì siamo spesso tra i favoriti. La passata stagione fu Max Blardone, redivivo, a trionfare per la terza volta. Senza contare i cinque podi di Davide Simoncelli, sempre secondo con una vittoria nel 2003. Potrebbe provarci anche Manfred Moelgg, è in ottima forma e sta cercando il suo primo successo tra le porte larghe.

La concorrenza sarà agguerritissima. Mazinga Svindal e poi gli austriaci nelle discipline veloci; Ted Ligety, Marcel Hirscher e anche il giovane francese Alexis Pinturault in gigante, giusto per citare i nomi più in voga delle ultime gare. E in campo femminile? Qui sembra esserci una nuova stella, la slovena Tina Maze, una campionessa che finora era stata poco costante in Coppa del mondo. Vinto il terzo gigante di fila a St. Moritz, sta guardando tutte dall'alto. Lindsey Vonn è avvertita. L'americana è avvantaggiata in Val d'Isère, è sempre lei la regina della velocità, anche se in classifica generale deve recuperare oltre 250 punti.

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