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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2012 alle ore 06:37.

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di Leonardo Maisano
LONDRA. Dal nostro corrispondente
Mister Carney promette scintille. Il governatore della Banca centrale canadese prescelto a sostituire Mervy King al vertice della Banca d'Inghilterra nel luglio prossimo ha fornito alcune, controverse, indicazioni sulla sua dottrina di banchiere centrale. In un discorso in Canada ha lasciato intendere che l'inflation target potrebbe non essere più il mantra a cui i governatori devono guardare, orientandosi, magari, verso obiettivi di crescita. Un passaggio che ha successivamente chiarito precisando che non si tratta di una "guidance" specifica né per la banca del Canada né per il suo futuro incarico britannico.
Un pensiero, dunque, ma piuttosto significativo essendo il target dell'inflazione un punto che ha illuminato i comportamenti delle bance centrali e in particolare quella londinese almeno negli anni della guida di Mervyn King. È stato l'attuale numero uno della BoE, infatti, a battersi per introdurre il target che oggi è al 2 per cento.
Nel suo discorso Mark Carney ha insistito nel dire che in talune circostanze è necessario che le banche centrali adottino misure più radicali come l'impegno a fissare i tassi di interesse per periodi più lunghi. Qualora passi del genere, da introdurre quando gli interessi sono già a ridosso dello zero, non dovessero dare i frutti sperati, secondo il prossimo governatore della Banca centrale britannica, dovrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di abbandonare il target sull'inflazione per guardare alla crescita .
Secondo il Financial Times un commento del genere basta per porre Mark Carney in rotta di collisione con Mervyn King nonostante sia di competenza del Cancelliere dello Scacchiere adottare una misura del genere. La reazione sul punto sollevato da Mark Carney da parte del chief economist della Banca centrale inglese, Spencer Dale, è stata articolata, ma diretta a sottolineare i rischi che una scelta di policy del genere comporta.
Che il futuro governatore sia in cammino verso l'adozione di politiche eterodosse per gli standard britannici lo ha ammesso lui stesso in un'intervista rilasciata al quotidiano canadese Globe & Mail. «Mi attendo - ha dichiarato - che nel corso del mio mandato quinquennale possa maturare una transizione radicale». Una rivoluzione nei corridoi della Old Lady di Threadneedle street forse sta davvero per cominciare.
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