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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2012 alle ore 08:37.

Sono due ossi troppo duri per tutti, Ted Ligety e Tina Maze, i marziani del gigante che fanno ammutolire gli avversari. Così va la domenica del circo bianco tra certezze e incognite. Tra le prime, registriamo quei due secondi rifilati dall'americano all'austriaco Marcel Hirscher, sulla mitica Gran Risa della Val Badia. E la quarta vittoria di fila tra le porte larghe della slovena, stavolta a Courchevel, come riuscì a fare Denise Karbon nella stagione 2007-2008. A Ligety è sfuggito soltanto il gigante di Val d'Isère, chiuso al terzo posto; per il resto, è dominio assoluto con distacchi da capogiro. Più di tre secondi ieri all'ultimo occupante del podio, il francese Thomas Fanara; e quattro al quarto, il tedesco Fritz Dopfer.

Giocoforza diventa perfino bello, anche se un po' frustrante, gareggiare per arrivare secondi. Max Blardone ha trovato la forza di scherzarci su, dopo aver finito la sua Gran Risa a pelle di leone quando stava sciando per agguantare un podio. Ligety ha strisciato gomiti e quadricipiti sulla neve un paio di volte, inclinato e scomposto ma solo per un attimo, lestissimo a recuperare l'assetto migliore. Blardone invece s'è schiantato. Proprio lui che su questa pista piazzò il successo della rinascita l'anno scorso. Bravissimo Davide Simoncelli, capace di rimontare dalla diciassettesima alla quinta posizione nella manche decisiva; troppo lento e acerbo Manfred Moelgg (diciannovesimo). Consoliamoci col bis azzurro di venerdì nel superG della Val Gardena: secondo Matteo Marsaglia, davanti a Werner Heel. Stiamo riacciuffando la competitività nelle discipline veloci, uscendo da un periodo buio.

Tina Maze a Courchevel ha consacrato il suo status di superstar, rubato a Lindsey Vonn. L'americana sembra cotta: volata nelle reti nella discesa libera di venerdì in Val d'Isère, fuori nella prima manche del gigante. Eccoci arrivati alle incognite. Sul suo sito ha scritto che "sta battagliando per ritrovare la sua abituale energia". Eppure ha inanellato tre successi consecutivi a Lake Louise, conquistando pure il superG di St. Moritz, la vittoria numero 57 in Coppa del mondo. A novembre è stata ricoverata in ospedale per malori allo stomaco; poi ha ammesso di soffrire di depressione. Nel 2011 ha divorziato dal marito, Thomas Vonn, anche suo manager e allenatore. Un cocktail troppo amaro da digerire: così sta correndo sull'ottovolante degli alti e bassi, cercando più equilibrio e fiducia.

Dovrà aspettare metà gennaio per ripescare delle competizioni veloci, quelle che lei predilige. Intanto ci sarà una pausa di riflessione? La ventottenne sciatrice americana dei record è attardata in classifica, è quarta con 414 punti, poco più della metà di Tina Maze (799). Dopo il secondo posto della passata stagione, la slovena potrebbe aver imbroccato l'annata giusta per mettere in bacheca una sfera di cristallo. Manca giusto quella, tra medaglie olimpiche e mondiali e 45 podi in Coppa del mondo.

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