L'agenda del Professore in pillole
La conferenza stampa di fine anno, tenuta da Mario Monti il 23 dicembre ha anticipato di poche ore l'annuncio della sua discesa in campo ed è servita a presentare la strada già tracciata nel documento noto con il nome di "Agenda Monti", venticinque pagine all'insegna dell'impegno comune. Ne riportiamo il contenuto, in modo succinto e suddiviso per categorie.
di Giuditta Mosca26 dicembre 2012
3. Finanze pubbliche e spending review

Finanze pubbliche e spending review
"Con un debito pubblico che supera il 120% del PIL non si può seriamente pensare che la crescita si faccia creando altri debiti". Questa la linea di Mario Monti che indica anche la strada per migliorare la situazione del bilancio e quindi rivedere verso il basso l'incidenza del fisco. Necessarie si rivelano le strategie per il pareggio di bilancio strutturale (a partire dal 2013), la riduzione del debito pubblico (dal 2015) in misura del 5% annuo fino a raggiungere una ratio deficit-PIL pari al 60% alla cui causa vengono sacrificati anche gli introiti derivanti dalla valorizzazione (o la dismissione) del patrimonio pubblico, ovvero la cessione onerosa di beni pubblici ai privati. La spending review ha permesso risparmi per 12miliardi di euro e altri minori costi si attendono in futuro, purché la revisione costante delle spese diventi un metodo ordinario nella gestione delle pubbliche amministrazioni. Nei primi 100 giorni il nuovo governo dovrà ridurre (o stralciare) almeno 100 procedure affinché la pubblica amministrazione sia meno gravosa (anche dal punto di vista economico) e più trasparente.
C'è tuttavia una regola aurea che accomuna l'amministrazione della cosa pubblica e quella privata: una volta esauriti i tagli occorre puntare sulla maggior produzione.
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