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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2012 alle ore 13:15.

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La Cina lancia BeiDou, sistema di navigazione satellitare attivo nella regione Asia-Pacifico, che rappresenta uno strumento di indipendenza economica e strategica nei confronti del Gps americano e del futuro Galileo europeo. BeiDou, che significa la grande Orsa in mandarino che rimanda dunque alla costellazione dell'Orsa maggiore, si appoggia a una rete di 16 satelliti di navigazione più altri quattro sperimentali ed é diventato operativo ieri. Il portavoce dell'Ufficio cinese per la navigazione satellitare, Ran Chengqi, ha definito le sue performance «comparabili» a quelli del Gps, assicurando che «il segnale di BeiDou può essere ricevuto in paesi come l'Australia». La Cina prevede di estendere la propria rete satellitare con altri 40 apparecchi entro il 2024, ottenendo una copertura mondiale dal 2020.

La Cina non sta più a guardare e un messaggio ai consumatori
Mentre l'europeo Galileo non sarà attivo prima del 2014, il russo Glonass inizia a riprendersi dopo anni di abbandono, la Cina ha impiegato poco tempo per realizzare questo sistema, che comprende posizione, messaggi sms e orario esatto, ed é disponibile in tutta l'area del Pacifico. La compagnia statale che ha messo a punto il sistema spera di ottenere guadagni per 63 miliardi di dollari una volta entrata a pieno regime.Nel sito Global Times, che riporta la notizia, c'è anche un appello ai consumatori e alle aziende affinché cooperino con il governo per la riuscita e l'espansione rapida del sistema autoctono: «I nostri clienti dovranno dare prova di pazienza e tolleranza nei primi mesi, ma il sostegno dei consumatori cinesi ci aiuterà a migliorare le prestazioni di BeiDou in breve tempo».

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