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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2013 alle ore 06:48.

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ROMA
Una lista civica che alla Camera non candiderà ex parlamentari. Su questo punto sta spingendo Mario Monti per la sua lista civica con Montezemolo e Riccardi mentre da ieri c'è un nuovo intoppo giuridico. Ed è quello del nome e del simbolo della lista che è stato anche al centro del faccia a faccia di ieri tra Monti e Gianfranco Fini. In sostanza, c'è il dubbio che nelle liste dell'Udc e di Fli alla Camera non debba comparire il nome di Monti. Un dubbio giuridico che nasce dall'interpretazione della legge che non vuole liste diverse ma con simboli e nomi "confondibili". Un rovello che preoccupa soprattutto Fli e l'Udc che ben sanno come senza il nome di Monti (una mezzaluna sotto i loro simboli) rischiano di vedere tutti i voti assorbiti dalla lista civica del Professore, Montezemolo e Riccardi. In realtà, si tratta di un'interpretazione restrittiva della legge che Peppino Calderisi ha messo sul tavolo ma con precedenti che vanno in direzione opposta. Molti, infatti, ricordano che alle elezioni comunali furono più d'una le liste che oltre alla candidatura per Alemanno sindaco a Roma o Cazzola a Bologna furono affiancate da altre liste con il nome di Berlusconi.
Il nodo riguarda solo la Camera ma il problema coinvolge di riflesso anche il Senato visto che ci sarà una lista unitaria – e a quel punto – avrebbe un nome e un simbolo ancora diversi. Gli studi legali sono al lavoro, soprattutto vengono interpellati i tecnici del ministero dell'Interno, per evitare che il dopo-voto si complichi con il capitolo dei ricorsi su cui il Pdl sembra già sul piede di guerra. Al netto di questo problema – non da poco – si ragiona ancora su alcune opzioni per il nome: "Con Monti per l'Italia" o anche "L'Italia insieme a Monti" o la "società civile con Monti". Solo lunedì si deciderà definitivamente sul punto-simbolo mentre sulle candidature ci vorrà più tempo.
Oggi però ci sarà la primissima riunione di Monti con alcuni dei capilista della lista civica. Una lista su cui il Professore ha piantato il suo paletto: no ad ex parlamentari candidati alla Camera. La richiesta del Professore è che le candidature siano selezionate solo dalla società civile: imprenditori, professionisti, professori. E qualcuno dice – anche qui – firme prestigiose del giornalismo. «Non sarà una lista rotary», rispondeva ieri Lorenzo Dellai a Stefano Fassina ma il rischio che la lista venga percepita come selezione di elites c'è. Contemporaneamente anche Fini e Casini stanno facendo il lavoro di selezione che ha imposto Monti. Nell'Udc si stanno cercando nomi tra gli artigiani della Confartigianato e imprenditori di Confcooperative oltre a nomi del mondo della Cisl (che però sarebbero inseriti nella lista civica).
Quello che sembra già certo è la presenza come capilista in Lombardia al Senato sia di Mario Mauro sia di Pietro Ichino. Si parla anche di Guido Tabellini e di nomi del mondo cattolico su cui punta Andrea Riccardi. Ma da ieri si è aperto anche il capitolo Regioni, altro tema che ieri Fini ha discusso con Monti in particolare sulla candidatura a Governatore del Lazio di Giulia Bongiorno. Un'ipotesi che però sconta le stesse difficoltà giuridiche delle liste e del nome-Monti mentre il premier ieri ha di nuovo irritato Pdl e Lega facendo un endorsement alla candidatura di Gabriele Albertini a Governatore della Lombardia. Una "benedizione" raccolta con molto favore dallo stesso Albertini che con la sua "corsa" ha spaccato il campo del centro-destra mettendosi contro il leghista Roberto Maroni. Ma ieri il vero "sasso" nella campagna elettorale l'ha lanciato Pier Ferdinando Casini sbarrando la strada alla premiership di Pierluigi Bersani. «Potrà fare il presidente del Consiglio solo se vince sia alla Camera che al Senato». Ergo, nel caso in cui il Pd non abbia la maggioranza a Palazzo Madama, ci sarà Monti a Palazzo Chigi.
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IL SIMBOLO

Il cantiere del logo
Monti ha dato incarico di proporre il simbolo della lista a una società pugliese che ha già lavorato per Ds, Ulivo e Pd, ma anche ad altri istituti specializzati in questo tipo di attività
Senato e Camera
Nel simbolo della lista unica per il Senato dovrebbero comparire i tre colori della bandiera e la scritta "Monti per l'Italia" ma la dicitura potrebbe anche essere diversa. Non ancora scelto il simbolo della listra civica per la Camera. Si sa che richiamerà quello del Senato ma non potrà essere identico perché rappresenterà solo la lista civica e sarà in concorrenza con Udc e Fli

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