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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2013 alle ore 10:32.

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Anno nuovo, vita vecchia. A Manchester si consumano gli ultimi botti di Capodanno, pure sul campo di allenamento del City, nel centro sportivo di Carrington. Supermario Balotelli, il bad boy che palla al piede è capace di numeri eccezionali, ne ha combinata un'altra delle sue.

Nel corso della prima partitella in famiglia del 2013, poco più che uno scambio di cortesie tra compagni di squadra, l'attaccante della Nazionale di Prandelli entra in modo scomposto su Scott Sinclair, 23enne ex promessa del Chelsea che molto probabilmente lascerà il City nelle prossime settimane. Sinclair rimane a terra e fa il muso duro a Balotelli, che però non ha nemmeno il tempo di replicare perché su di lui interviene il tecnico Roberto Mancini, che lo prende per il bavero e gli comunica tutto il suo sconforto per l'ennesima bravata, ordinandogli di uscire dal campo e di andare sotto la doccia.

La cosa potrebbe finire lì, archiviata come una delle tante note stonate di un giocatore che ha finora ha fatto parlare di sé più per i suoi colpi di testa (l'etichetta impone di contenere l'euforia e di moderare i termini) che per le sue prestazioni in campo. Invece, no, nemmeno per sogno. Nelle foto che hanno già fatto il giro del mondo, si vede Balotelli che prova a snocciolare qualche parola in direzione di Mancini, che ormai letteralmente infuriato non gradisce e comincia a strattonare il suo ex pupillo fino a quando, questione di secondi, non viene fermato dal suo secondo, Brian Kidd. Come all'epilogo di una rissa da saloon. Kidd trattiene Mancini e Angelo Gregucci, il nuovo assistente del Mancio, prende per il braccio Balotelli e lo accompagna negli spogliatoi. Poco dopo, Supermario lascia Carrington a bordo della sua Bentley. Pare che prima di andarsene abbia chiesto scusa a Sinclair, che certo non conserverà un buon ricordo della giornata.

«Mi auguro sempre che succeda un miracolo», dirà Mancini in serata, con un ottimismo che gli addetti ai lavori gli hanno sempre riconosciuto. Perché gestire Supermario non è affatto cosa semplice. Lo dimostrano le dichiarazioni che nel tempo hanno rilasciato sul tema tecnici e giocatori che hanno avuto modo di condividere lo spogliatoio con l'attaccante bresciano. Per José Mourinho, «Balotelli è un ragazzo divertente. Potrei scrivere un romanzo di 200 pagine sui miei due anni all'Inter con Mario, ma non sarebbe un romanzo drammatico, piuttosto una commedia», ha spiegato recentemente lo Special one nel corso di un'intervista al network Beinsport. «Mario aveva 18 anni quando c'era Mancini all'Inter, 20 quando era con me. Ora ne ha 22 e sarebbe naturale che crescesse e diventasse il giocatore talentuoso che è». Come dire, una speranza, più che una promessa.Il City non ha voluto commentare l'accaduto. Forse perché ora che Aguero è ai box per un infortunio ha bisogno di rimettere in pista Balotelli, almeno in panchina. I cugini dello United sono in testa alla Premier League con 7 punti di vantaggio, ma il campionato è ancora lungo e vale la pena tentare fino all'ultimo l'aggancio. Come si diceva, con la palla tra i piedi Supermario è capace di fare la differenza. E poi, oltre al talento, c'è il capitale. Sì, perché Balotelli oggi ha un valore stimato intorno ai 30-35 milioni di euro, mica noccioline.

L'idea di venderlo in tutta fretta a gennaio certo non farebbe comodo alle casse del City, che non ha alcuna intenzione di dare il via alla stagione dei saldi con un giocatore che rimane tra i più quotati in Europa. Il Milan rimane alla finestra, in attesa di sviluppi. Non può permettersi di spendere quelle cifre e preferisce giocare di rimessa, allontanando con astuzia l'ipotesi di un matrimonio che in molti danno invece per prossimo. «Balotelli? Non mi convince come uomo», ha detto ieri il presidente Berlusconi. Quasi una bocciatura senza appello.

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