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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2013 alle ore 14:39.

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(Afp)(Afp)

Un abbraccio caloroso, di forte emozione, in cui il nuovo vescovo ha alla fine chinato il capo in un'espressione seria, mostrando anche commozione. Così Benedetto XVI e il suo segretario monsignor Georg Gaenswein, da oggi vescovo, hanno concluso la cerimonia di ordinazione nella Basilica di San Pietro durante la messa dell'Epifania, presente anche il Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone. L'abbraccio del Papa e di tutti i cardinali e vescovi presenti anche agli altri tre ordinati oggi, Fortunatus Nwachukwu, Nicolas Thevenin e Vincenzo Zani, tre esponenti di Curia che assumono nuovi incarichi, sia dentro i dicasteri romani che nelle nunziature apostoliche.

Alla celebrazione nella Basilica di San Pietro era presente anche il premier dimissionario Mario Monti, che ha stretto la mano a Pierferdinando Casini. Uno dei compiti fondamentali del vescovo nella nostra epoca – ha detto il Papa - è quello di resistere ai dogmi di un agnosticismo intollerante, il vescovo dovrà resistere però non con la violenza ma con la capacità di tenere testa «ai criteri delle opinioni dominanti».

«L'umiltà della fede, del credere insieme con la fede della Chiesa di tutti i tempi - ha detto il Papa nel corso dell'omelia - si troverà ripetutamente in conflitto con l'intelligenza dominante di coloro che si attengono a ciò che apparentemente è sicuro. Chi vive e annuncia la fede della Chiesa - ha proseguito - in molti punti non è conforme alle opinioni dominanti proprio anche nel nostro tempo. L'agnosticismo oggi largamente imperante - ha affermato Benedetto XVI - ha i suoi dogmi ed è estremamente intollerante nei confronti di tutto ciò che lo mette in questione e mette in questione i suoi criteri». Per questo motivo, ha continuato il Pontefice, «il coraggio di contraddire gli orientamenti dominanti è oggi particolarmente pressante per un vescovo. Egli deve essere valoroso. E tale valore o fortezza non consiste nel colpire con violenza, nell'aggressività, ma nel lasciarsi colpire e nel tenere testa ai criteri delle opinioni dominanti. Il coraggio di restare fermamente con la verità - ha detto il Papa - è inevitabilmente richiesto a coloro che il Signore manda come agnelli in mezzo ai lupi».

Domani inoltre il Papa riceverà in udienza il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede – per l'Italia l'ambasciatore Francesco Maria Greco - per la presentazione degli auguri per il nuovo anno. Attualmente, la Santa Sede intrattiene relazioni diplomatiche piene con 179 Stati ed è presente in numerose Organizzazioni internazionali a partire dall'Onu, dove è Stato osservatore. Come di consueto Benedetto XVI pronuncerà un atteso discorso dedicato alle grandi tematiche del mondo contemporaneo (Ca.Mar.).

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