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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2013 alle ore 11:17.

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San Francisco - CaliforniaSan Francisco - California

Jerry Brown, Governatore democratico della California, era estasiato, ha presentato ieri pomeriggio a Sacramento il suo bilancio per l'anno fiscale 2013/2014 che inizia il primo di luglio con una sorpresa che ha lasciato esterrefatti: il disastrosi conti pubblici dello Stato che fino a due anni fa sembrava destinato alla bancarotta sono stati rimessi a posto.

Quando Brown è stato eletto nel 2010 il disavanzo pubblico californiano era esplosivo al livello di 26 miliardi, l'economia in crisi con un tasso di disoccupazione superiore all'11% e il debito dello stato insostenibile.

Dopo aver applicato drastici tagli, ottenuto l' ok dagli elettori per aumentare le tasse statali in un referendum in novembre e dopo aver visto un ritorno della crescita, le nuove proiezioni danno un bilancio di pareggio in quattro anni con addirittura un surplus secondo i calcoli più ottimistici. Secondo un gruppo di attivisti "mastini" sul fronte fiscale il disavanzo sarà invece di 1,6 miliardi di dollari perché non si resisterà' la tentazione di aumentare certe spese sociali. Ma Brown per ora resiste: «Farò io la guardia» ha detto.

C'è da chiedersi se il modello è esportabile: con il 30% del surplus che a un certo punto dovrebbe superare il miliardo di dollari si abbatterà una parte del debito. Intanto il tasso di disoccupazione è sceso poco al di sopra del 9%.

Modello esportabile? «E' solo questione di volontà» ha detto Brown, che dovrà affrontare un voto difficile per l'approvazione anche se la maggioranza al parlamento statale è dei suoi compagni di partito.

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