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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2013 alle ore 12:49.

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Il decreto legge per fronteggiare le emergenze ambientali, dai rifiuti alla bonifica dei siti inquinati, approdato questa mattina fuori sacco sul tavolo del Consiglio dei ministri esce dalla riunione in versione "mini" milleproroghe verdi. Il testo appena approvato è stato ridotto all'osso e si limita a differire alcune scadenze per evitare soluzioni di continuità, perdendo la norma inizialmente prevista per accelerare la raccolta differenziata a Roma in modo da ridurre il flusso di rifiuti da smaltire rendendo progressivamente l'offerta degli impianti Tmb del Lazio adeguata al fabbisogno. Norma che avrebbe dato più certezza al piano del ministro Clini varato lunedì per risolvere la gestione della spazzatura capitolina dopo la saturazione della discarica di Malagrotta.

Emergenze rifiuti
Il primo pacchetto di proroghe interviene innanzitutto sulla questione rifiuti in Campania. Dove esiste un regime speciale temporaneo in base al quale competono alle Province le funzioni di gestione relative al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti e ai Comuni le funzioni di raccolta, di spazzamento, di trasporto e per la differenziata. Regime speciale che scadeva a fine anno. Per dare più tempo alle amministrazioni coinvolte nel passaggio al regime ordinario introdotto dalla spending review (Dl 95/2012) è stata prevista una proroga fino al 30 giugno.

Prolungata poi per tutto il 2013 la possibilità di smaltire ancora in discarica i rifiuti con PCI (Potere calorifico inferiore) sopra i 13.000 kJ/kg. Il divieto - ntrodotto a suo tempo al fine di limitare il ricorso alla discarica e potenziare il recupero di energia dai rifiuti che non possono essere ulteriormente valorizzati attraverso il riciclaggio - sarebbe scattato a fine 2012 e avrebbe impedito lo smaltimento in discarica di rilevanti flussi di rifiuti generati, per quanto concerne quelli da attività economiche, da diversi e importanti settori industriali produttivi del Paese. La mancata proroga avrebbe messo in grave crisi il ciclo di gestione di molte regioni, prima di tutte Lazio e Campania.

Gestioni commissariali prorogate per tutto il 2013
Per evitare interruzioni nella gestione delle emergenze ambientali in atto nel paese, vengono prorogate per tutto il 2013 le gestioni commissariali in scadenza. A partire da quella per la messe in sicurezza e bonifica delle aree di Giugliano in Campania (Napoli) e dei Laghetti di Castelvolturno (Caserta) e dalle operazioni di bonifica dello stabilimento chimico Stoppani di Cogoleto (Ge). Ma varrà anche per il commissario straordinario delegato alle attività di messa in sicurezza, rimozione e trasferimento della Nave "Costa Concordia" all'isola del Giglio. Scadenza questa che nella prima bozza del decreto era stata portata al 2014.

Il nodo conversione
Sul decreto che consente di fronteggiare da subito le emergenze ambientali in atto pesa ora l'incognita conversione. Se il Parlamento, agli sgoccioli della legislatura, non riuscisse a convertirlo in tempo, il prossimo Esecutivo non potrebbe riproporlo alla luce dei paletti posti in passato dalla Corte costituizionale sulla reiterazione dei Dl. Le norme d'urgenza dunque perderebbero i loro effetti, con tutte le conseguenze del caso.

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