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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2013 alle ore 15:42.

«La Concordia andrà via da qui entro la fine dell'estate». È la promessa che oggi, alla vigilia del primo anniversario del naufragio, Nick Sloan, il Salvage master di Titan che con l'italiana Micoperi è stata incaricata dei lavori di rimozione, fa ai cittadini dell'Isola del Giglio.Trainare il relitto in un porto che resta ancora da individuare entro settembre è l'obiettivo enunciato oggi anche dal commissario per l'emergenza, Franco Gabrielli: "L'ultimo cronoprogramma che ci è stato dato ha un range luglio-settembre" ha detto, spiegando che il margine di slittamento dei tempi è legato alle condizioni meteo marine. per la rimozione. "Non ci dobbiamo innamorare delle date - ha detto ancora Gabrielli - ci dobbiamo impegnare a che la data si realizzi".
Il commissario ha riconosciuto l'impegno mostrato da Costa nelle operazioni di recupero della nave: "Abbiamo avuto una parte privata, Costa Crociere, che ha dimostrato grande serietà e una presenza in termini di impegno e di mantenimento degli impegni assunti che meglio non potevamo auspicare". "Una parte privata seria'' si è dimostrata dunque Costa, secondo il commissario delegato all'emergenza, una parte alla quale lo Stato avrebbe anche potuto sostituirsi, ma solo avendo subito a disposizione 300/400 milioni di euro.
Mentre l'Isola si prepara ad accogliere sopravvissuti e familiari delle trentadue vittime per le celebrazioni del naufragio attese per domani, attorno al relitto, proseguono i lavori che porteranno a ruotare la nave, rimetterla in galleggiamento e portarla via dal porto del Giglio. Nel cantiere sono impegnati 430 lavoratori di venti diverse nazionalità e 21 mezzi navali, impegnati sette giorni su sette, ventiquattro ore su 24. L'acciaio utilizzato per le strutture costruite per la rimozione della Costa Concordia equivale a quello che dovrebbe essere utilizzato per costruire quattro torri Eiffel. Lo ha spiegato oggi Sergio Girotto di Micoperi: "Sono state realizzate nuove costruzioni per 30 mila tonnellate di acciaio, pari a quattro volte la torre Eiffel, che pesa 7 mila tonnellate". I galleggianti che saranno utilizzati, i cosiddetti 'cassoni', sono alti 30 metri, come un palazzo di 7-10 piani". Le società coinvolte nelle forniture sono 150 con "una ricaduta economica quasi completamente italiana" ha detto ancora.
La fase più delicata sarà quella della rotazione e non è completamente escluso il rischio che lo scafo di possa spezzare, anche se i tecnici sono piuttosto ottimisti. "E' la prima volta che una nave viene rimossa in questo modo ma le tecnologie attuali - ha spiegato Sergio Girotto, project manager di Micoperi - consentono calcoli strutturali molto approfonditi. I calcoli ci confermano che la struttura non dovrebbe avere cedimenti principali. Si deformerà sicuramente perchè la struttura della nave non e' nata per essere trattata nel modo in cui la dovremo trattare nella rotazione e nel galleggiamento. Pero' dovrebbe rimanere il target iniziale. Dovrebbe rimanere un unico pezzo integrale''. La rotazione, comunque, sarà fatta con grande cautela e serviranno due- tre giorni. Impatto ambientale minimo sulle acque del Giglio. Fino a questo momento l'impatto del naufragio della Costa Concordia sull'ambiente è stato "minimale o inesistente". E' sempre il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, a fare il punto sullo stato di salute delle acque che circondano il relitto. "Dopo un anno di permanenza in mare - ha detto - i dati che provengono da organismi pubblici, ufficiali, dicono che questo continua a essere un luogo nel quale questa tragedia ha avuto un impatto assolutamente minimale, se non inesistente". "Non abbiamo mai nascosto un dato", ha assicurato Gabrielli rivendicando che le informazioni sono state "piu' trasparenti e condivise possibile".
Il porto in cui sarà trasferita la Costa Concordia dopo la rimozione "non e' stato ancora individuato", ha detto oggi Gabrielli, spiegando che "c'è ovviamente una aspettativa da parte della Regione Toscana di un coinvolgimento della Regione" per la scelta del porto di Piombino. Costa, Carnival e le assicurazioni hanno messo in mano alla società di consulenza Locke e Franco Porcellacchia, direttore del progetto per Costa, ha spiegato che "le priorità saranno sicurezza e impatto ambientale. Non abbiamo ancora deciso, vogliamo farlo entro il mese di febbraio, tenendo conto di tutti i pro e i contro". I tecnici di Micoperi presenti al Giglio hanno spiegato che il progetto in corso di attuazione consentirà al relitto di essere condotto in qualunque porto del Mediterraneo.
Intanto lievita il costo totale per la rimozione del relitto della Costa Concordia, cresciuto di circa 100 milioni di dollari rispetto alle previsioni iniziali: attualmente il budget finale è stimato in circa 400 milioni di dollari.
E' la stessa Costa Crociere a rendere noto il dato oggi all'Isola del Giglio, durante una conferenza stampa. "E' stato rivisto in maniera significativa il budget totale dell'operazione, con un incremento di circa 100 milioni di dollari rispetto al costo iniziale, previsto al momento dell'assegnazione della commessa, per un budget totale stimato di circa 400 milioni di
dollari" si legge in una nota distribuita da Costa ai giornalisti. Costa ha ribadito che "il cronoprogramma aggiornato sulla base dell'avanzamento dei lavori e del progetto prevede che il relitto venga rimosso entro la fine dell'estate 2013".
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