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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2013 alle ore 20:05.

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«Sarà la battaglia del secolo»: così la National Rifle Association (Nra), la potente lobby delle armi Usa dichiara guerra a Obama che ha presentato una stretta sulle armi da fuoco. «Non è per proteggere i bambini o per fermare i crimini. È per vietare le vostre armi» scrivono i vertici della Nra in una lettera agli iscritti.

Ed è polemica per lo spot della National Rifle Association che cita Malia e Sasha, le figlie del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Come riporta "Politico", nel video la potente lobby americana di armi definisce il presidente democratico un «ipocrita elitario» per non avere accettato la vigilanza armata nelle scuole pubbliche quando invece le sue figlie sono protette da guardie armate a scuola.
«I figli del presidente sono più importanti dei tuoi?», chiede la voce narrante nella pubblicità. «E allora - continua lo spot - perché lui è scettico sul mettere la viglianza armata nelle nostre scuole quando le sue figlie sono protette da guardie armate nelle loro?».
È «disgustoso» e «stupido», ha commentato l'ex portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs, al programma della Msnbc "Morning Joe". Ma non si è fatta attendere la risposta del portavoce della Nra, Andrew Arulanandam, secondo cui lo spot «non ha a che fare con le figlie di Obama», ha solo l'obiettivo di «tenere al sicuro i nostri bambini».

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