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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2013 alle ore 06:41.

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NEW YORK
Wal-Mart va in soccorso dell'America. Con un tasso di senza lavoro ancora inchiodato vicino all'8%, la società ha promesso di trasformare eserciti di veterani di guerra che rischiano di rimanere disoccupati al rientro a casa in schiere di nuovi dipendenti. E folle di aziende pronte a emigrare in cerca di miglior fortuna in simboli della reidustrializzazione del Paese. Il gigante dei grandi magazzini, il maggior datore di lavoro negli Stati Uniti, si è impegnato ad assumere oltre centomila ex soldati nei prossimi cinque anni, di fatto tutti coloro che faranno domanda purché siano stati congedati con onore dalle forze armate. E ha deciso di comprare altri 50 miliardi di dollari di prodotti con l'etichetta “made in Usa” nell'arco di un decennio.
Wal-Mart, decisa a rifarsi un'immagine patriottica dopo anni di dure polemiche sui bassi salari e scarsi benefit nei suoi negozi, rivendica già di avere sugli scaffali merci per due terzi di origine statunitense. Nonché di essere l'azienda con il più alto numero di ex soldati nel personale. In media, inoltre, grazie alle dimensioni e al turnover pubblicizza tra le 15mila e le 50mila offerte di lavoro.
Ma la nuova scommessa, soprattutto quella sui veterani, ha destato scalpore, raccogliendo il plauso della Casa Bianca democratica. Anche perché cade in un momento delicato per il Paese, mentre le missioni del Pentagono in Iraq e Afghanistan si stanno concludendo con il presidente Barack Obama che ha accelerato il rientro delle truppe da Kabul. La First Lady Michelle ha subito ringraziato formalmente Wal-Mart: «Offre un esempio da seguire per l'intero settore privato».
La promessa di un impiego per gli ex soldati è stata fatta ieri dall'amministratore delegato Bill Simon, lui stesso un ex militare con 25 anni di servizio nella marina, nel corso della Conferenza annuale dell'Associazione del commercio al dettaglio a New York: «Avranno un posto dove andare», ha detto Simon.
Il piano straordinario scatterà a partire dal prossimo Memorial Day, l'ultimo lunedì di maggio dedicato ai caduti in battaglia, dando diritto a ogni ex soldato di essere assunto presentando domanda a Wal-Mart entro i primi dodici mesi dalla data del congedo. «Vogliamo essere chiari - ha affermato il chief executive nel descrivere i futuri assunti come dipendenti ideali, non come beneficiari di un programma aziendale di assistenza - Assumere un veterano può diventare una delle migliori decisioni mai prese per qualunque azienda. I veterani hanno una tradizione di performance sotto pressione. Imparano rapidamente e sanno lavorare in squadra. Sono leader disciplinati, sono seri e hanno senso della missione. Tutte qualità delle quali oggi abbiamo più bisogno che mai». Di sicuro può averne bisogno una società quale Wal-Mart e la Corporate America, che li vuole arruolare per la pacifica conquista di nuove frontiere di crescita.
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