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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2013 alle ore 19:43.

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L'Alta Corte federale indiana annuncerà domani la sua decisione sulla giurisdizione nella vicenda che vede imputati i fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori indiani il 15 febbraio scorso. L'imminenza della sentenza è stata resa nota dalla Corte Suprema stessa che aveva chiuso più di quattro mesi or sono il dibattimento rinviando poi fino a oggi ogni decisione in merito.

L'Italia ha presentato il ricorso alla Corte Suprema sostenendo che la giustizia di Nuova Delhi e del Kerala non sono competenti a giudicare i due militari italiani poiché i fatti contestati sono avvenuti fuori dalle acque territoriali indiane. Fonti diplomatiche italiane a New Delhi hanno confermato che la lettura delle sentenza ''avverrà in mattinata'', probabilmente in apertura dei lavori della Corte.

Il ricorso italiano sulla giurisdizione era stato esaminato dai giudici Altamas Kabir e J.Chelameswar fino al 4 settembre 2012, quando il dibattimento era stato chiuso. Nel frattempo Kabir, che firma la sentenza, è stato promosso a presidente della stessa Corte Suprema. Il 15 gennaio il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura aveva anticipato che la Corte Suprema indiana avrebbe deciso entro fine mese sul caso dei due marò sostenendo di avere "degli elementi per poterlo affermare". In queste ore nessuno si sbilancia in previsioni anche se nei giorni scorsi negli ambienti diplomatici italiani era diffuso un cauto ottimismo.

Se la Corte Suprema darà ragione a Roma, confermando quanto previsto dal diritto internazionale, Latorre e Girone potrebbero venire liberati al più presto consentendo loro il ritorno definitivo in Italia, dove la procura di Roma valuterà se archiviare il caso o procedere contro di loro.

La Corte potrebbe però confermare la giurisdizione indiana sulla vicenda considerato che Nuova Delhi pretende di esercitare la sia piena sovranità persino su tutta la zona economica esclusiva che si stende fino a 200 miglia dalla costa e sulla quale il diritto internazionale consente solo di vantare il diritto di sfruttamento delle risorse.

Se il ricorso di Roma venisse respinto il processo ai due fucilieri prenderebbe il via a Kollam il 18 febbraio, come previsto dall'Alta Corte del Kerala, Un dibattimento il cui verdetto di colpevolezza pare già scritto nonostante prove, perizie e testimonianze raccolte dalla polizia del Kerala appaiano traballanti, poco credibili quando non artefatte.

La condanna di Latorre e Girone permetterebbe in ogni caso di trasferire i due militari in Italia, dopo il verdetto, in base all'accordo firmato nell'agosto scorso tra Roma e Nuova Delhi che prevede il rimpatrio dei rispettivi detenuti. In questi caso però Latorre e Girone verrebbero "scambiati" con alcuni criminali indiani condannati in Italia.

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