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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2013 alle ore 09:40.

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NEW YORK - Anche la Federal Reserve di Ben Bernanke, studioso di Grande Depressione, e di Tim Geithner, futuro Segretario al Tesoro, sottovalutò chiaramente la crisi finanziaria esplosa nel 2008. Sottovalutò i suoi sintomi e i suoi rischi. È quanto emerge dai verbali appena resi noti dei dibattiti al vertice della Banca centrale relativi all'anno precedente, il 2007.

Ecco alcune delle citazioni rivelatrici del dramma consumatosi dentro la Banca centrale: «Il mercato immobiliare appare un po' più solido - sostiene Bernanke a fine gennaio -. Gli esiti peggiori sono meno probabili». Janet Yellen, alla guida la Fed di San Francisco e oggi numero due di Bernanke, pronostica un «soft landing». E Geithner insiste: «La cosa principale è indicare che vediamo minori rischi per la crescita».

Sempre allora gli stessi mutui suprime, poi miccia del crollo immobiliare e delle banche, vengono considerati da Geithner e da William Dudley, il responsabile del segmento, «una piccola parte dei mutui». La tranquillità non è scossa neppure dal crack di due hedge fund di Bear Stearns in estate: «L'esposizione delle controparti a Bear Stearns è molto, molto piccola», afferma Geithner a fine giugno.

Soltanto il 7 agosto l'allarme comincia a farsi strada: «Gli sviluppi sui mercati finanziari, anche se rappresentano un necessario aggiustamento, hanno il potenziale di causare sostanziali danni», avverte Geithner. Ma Bernanke ancora mantiene che «le probabilità sono a favore di una stabilizzazione dei mercati». A settembre la preoccupazione diventa generale, ma il dibattito sugli interventi rimane incerto: «Abbiamo la responsabilità di aiutare i mercati a funzionare normalmente - incalza Bernanke -. Non siamo però impegnati nel salvare individui o aziende». A dicembre di quell'anno Bernanke opta poi per un modesto taglio dei tassi d'interesse anzichè un'operazione più aggressiva.

Due esponenti del vertice chiedono tuttavia azioni più determinate contro i pericoli di crisi e recessione emersi sul finire del 2007: la Yellen e Eric Rosengren della sede di Boston. E la Yellen è in pole position per la successione a Bernanke alla scadenza del suo mandato nel 2014.

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